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sabato, febbraio 26, 2011
giovedì, febbraio 24, 2011
Il tesoro del dittatore tunisino Ben Ali. Una piccola parte. Poi ci sono 50 miliardi di dollari nel mondo. La Tunisia e la Svizzera hanno bloccato tutto appartente al clan.
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Diamanti, oro, montagne di banconote in contanti: il tesoro di Ben Ali. Lo ha mostrato la tv pubblica tunisina proponendo un video che racconta uno degli aspetti di un potere durato 23 anni. I tesori sono stati scoperti in vari nascondigli segreti che Ben Ali aveva ricavato nel suo palazzo.
Via di San Giovanni Decollato
San Giovanni Decollato
Piccola chiesa tutta in stucco, molto graziosa e decorata a fresco. Nel suo recinto si seppelliscono i criminali dopo l'esecuzione. All'altar maggiore v'è un eccellente dipinto di Giorgio Vasari rappresentante la decapitazione di San Giovanni, quadroche mi è sembtato pieno di verità.
San Giovanni Decollato
Piccola chiesa tutta in stucco, molto graziosa e decorata a fresco. Nel suo recinto si seppelliscono i criminali dopo l'esecuzione. All'altar maggiore v'è un eccellente dipinto di Giorgio Vasari rappresentante la decapitazione di San Giovanni, quadroche mi è sembtato pieno di verità.
lunedì, febbraio 21, 2011
domenica, febbraio 20, 2011
Peter Medawar
(1915 - 1987)
(1915 - 1987)
Biologo brasiliano, premio Nobel per la medicina 1960, per i suoi lavori su sistema immunitario e rigetto organi trapiantati.
" Il chimico esperto conosce bene il ruolo dell'intuizione nel giudizio con il quale elabora un'ipotesi, ma dimentica talvolta che questo è un fondamento comune ad ogni scoperta"
CONOSCERE ROMA
PIAZZA SAN FRANCESCO D'ASSISI
*
San Francesco a Ripa
All' altare del transetto a destra (in realtà la statua è a sinistra) è una statua del Bernini, tenuta in gran pregio, che ha per soggetto la beata Ludovica Albertoni, di nobile famiglia romana. E' nell'angosia della morte, coricata su un bel materasso di marmo bianco, avvolta in una lunga veste di cui ho trovato duro il drappeggio. L'espressione del viso è quella dell'annientamento stesso.
PIAZZA SAN FRANCESCO D'ASSISI
*
San Francesco a Ripa
in Trastevere
All' altare del transetto a destra (in realtà la statua è a sinistra) è una statua del Bernini, tenuta in gran pregio, che ha per soggetto la beata Ludovica Albertoni, di nobile famiglia romana. E' nell'angosia della morte, coricata su un bel materasso di marmo bianco, avvolta in una lunga veste di cui ho trovato duro il drappeggio. L'espressione del viso è quella dell'annientamento stesso.
sabato, febbraio 19, 2011
martedì, febbraio 15, 2011
mercoledì, febbraio 09, 2011
sabato, febbraio 05, 2011
Conoscere Roma
Piazza di Santa Cecilia
Chiesa di Santa Cecilia
Chiesa di Santa Cecilia
Il più bel pezzodi questa chiesa è senza dubbio la statua della santa, opera di Stefano Maderno.
E' un bel fiore mietuto quasi sul nascere, Cecilia fu sposata giovanissima, e nei primi tempi del matrimonio fu assassinata nel bagno. I segni delle sue ferite si vedono chiaramente sul suo bel collotutto scoperto. Si distinguono i tre colpi di spada da cui fu percossa. Ne esce il sangue, e il momento in cui cadde, senza senza dubbio, rendendo l'ultimo respiro, finendo di questa di questa morte violenta, è quello in cui l'artista l'ha colta. E' per lo meno certo che è raffigurata così come la trovarono nelle catacopmbe di San Sebastiano. La stessa camicia che aveva nel bagno è quella che la copre: la finezza delle pieghe che forma e la sapienza con cui lascia intravedere i contorni sono una cosa veramente sublime. Cecilia era piccola ma delicata, e di forme perfette. L'artista ha conservato tutte le grazie del suo modello, e la morte che la gela sembra, se possibile, renderla ancopr più interessante. La testa, cinta di un semplice fazzoletto, è piegata verso terra in un atteggiamento un pò forzato; ma vi si riconosce la tensione di un'estrema angoscia. Le mani delicate sono distese, e alcune dita ripiegate come per effetto di una agonia breve e atroce. E un cadavere buttato là, ma respira ancora tutta la delicatezzae la vitalità di una fanciulla di diciasette anni o diciottanni tanto interessante quanto graziosa. In quest'opera divina c'è una verità di tal forza che non si può vederla senza esserne commossi. Credo che una tale rappresentazione, vista da qualcuno che avesse nutrito un vivo interesse per l'infelice modello che avesse subito la stessa sorte, potrebbe produrre un'impressione ancor più forte che lo stesso cadavere. L'effetto potrebbe essere pericoloso. Mi si perdoni di insistere forse un pò troppo su quest'opera. Il mio gusto e il mio sentimento sono soltanto quelli di un dilettante di second'ordine: non ho altra pretesa. Ma confesso che questa è, in tutta Roma, l'opera moderna che mi ha fatto provare una senzazione più viva.
Una parte della casa della santa è stata conservata quasi com'era. Questa parte è proprio la sal da bagno dove fu sgozzata. Vi si vedono i posti delle due vasche, le lastre di rame contro le quali erano appoggiate, i tubi, le condotte, i serbatoi d'acqua calda e in una parola tutto ciò è proprio d'un simile locale. Dopo aver visto la bella statua del Maderno, questo locale diventa di straordinario interesse, e non si può fare a meno di considerarlo con una sorta di emozione.
E' un bel fiore mietuto quasi sul nascere, Cecilia fu sposata giovanissima, e nei primi tempi del matrimonio fu assassinata nel bagno. I segni delle sue ferite si vedono chiaramente sul suo bel collotutto scoperto. Si distinguono i tre colpi di spada da cui fu percossa. Ne esce il sangue, e il momento in cui cadde, senza senza dubbio, rendendo l'ultimo respiro, finendo di questa di questa morte violenta, è quello in cui l'artista l'ha colta. E' per lo meno certo che è raffigurata così come la trovarono nelle catacopmbe di San Sebastiano. La stessa camicia che aveva nel bagno è quella che la copre: la finezza delle pieghe che forma e la sapienza con cui lascia intravedere i contorni sono una cosa veramente sublime. Cecilia era piccola ma delicata, e di forme perfette. L'artista ha conservato tutte le grazie del suo modello, e la morte che la gela sembra, se possibile, renderla ancopr più interessante. La testa, cinta di un semplice fazzoletto, è piegata verso terra in un atteggiamento un pò forzato; ma vi si riconosce la tensione di un'estrema angoscia. Le mani delicate sono distese, e alcune dita ripiegate come per effetto di una agonia breve e atroce. E un cadavere buttato là, ma respira ancora tutta la delicatezzae la vitalità di una fanciulla di diciasette anni o diciottanni tanto interessante quanto graziosa. In quest'opera divina c'è una verità di tal forza che non si può vederla senza esserne commossi. Credo che una tale rappresentazione, vista da qualcuno che avesse nutrito un vivo interesse per l'infelice modello che avesse subito la stessa sorte, potrebbe produrre un'impressione ancor più forte che lo stesso cadavere. L'effetto potrebbe essere pericoloso. Mi si perdoni di insistere forse un pò troppo su quest'opera. Il mio gusto e il mio sentimento sono soltanto quelli di un dilettante di second'ordine: non ho altra pretesa. Ma confesso che questa è, in tutta Roma, l'opera moderna che mi ha fatto provare una senzazione più viva.
Una parte della casa della santa è stata conservata quasi com'era. Questa parte è proprio la sal da bagno dove fu sgozzata. Vi si vedono i posti delle due vasche, le lastre di rame contro le quali erano appoggiate, i tubi, le condotte, i serbatoi d'acqua calda e in una parola tutto ciò è proprio d'un simile locale. Dopo aver visto la bella statua del Maderno, questo locale diventa di straordinario interesse, e non si può fare a meno di considerarlo con una sorta di emozione.
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