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venerdì, gennaio 30, 2015

Misteri e segreti di Roma - -Viale dell'Università - prima parte

                               

                                     Museo dell' Istituto di Storia della Medicina  dell'Università di Roma

Viale della Università
Il museo diverso dagli altri

Al n. 36 apre i battenti il Museo dell'Istituto di Storia della Medicina dell'Università di Roma, fondato e diretto dal professor Pazzini. Il Museo a carattere didattico-documentario; giustamente non rifugge dall'esporre, accanto a veri "originali", copie, modellini, ricostruzioni: fino a trasformarsi, in varie sale, in un museo delle cere. Si da anche il caso, fonte di particolari emozioni, che non si sappia distinguere tra quello che le persone volgari chiamano il "vero" e il "falso": il laboratorio dell'Alchimista, ad esempio, è definito dal catalogo "ricostruzione d'ambiente con materiale originale"; ma perché qualcosa di simile non si può dire anche per l'Antro Della Strega Con L'Occorrente Per La Sua Attività?
A differenza di tanti, troppi, Musei moderni, questo conserva un suo carattere antico, da Wunderkammer,  merita dunque di essere visitato anche solo per sottili caratteri formali. Mala massiccia ricchezza dei suoi contenuti non mancherà di stupire.
Se ne sconsiglia la visita a chi nutre arcani terrori per Lebbra, Peste, Pazzia e Odontalgia: le quattro nere De hanno qui il loro tempio.
Chi ha raccapriccio per Cancro e Sifilide entri ilare e fiducioso: di queste altre Entità nessuna sala serba indizi " (o bella Musa ove sei tu? Non sento spirar l'ambrosia, indizio del tuo nume...). 


                                                                                                                       continua...






martedì, gennaio 20, 2015

Misteri e segreti di Roma - Piazza Trevi - quarta parte

                              


Una testa misteriosa             

In piazza di Trevi, a fianco della fontana , c'è una delle poche antiche farmacia di Roma (la più notevole è quella della Scala. Per antico, per essere esatti, vi restano le scaffalature, i vasi e, più di tutto notevole, una misteriosa testa di cavallo (o di liocorno), in legno, di proporzioni grandissime.
Gianna Veroni Tornabuoni ha avanzato l'ipotesi - tutt'altro che fantastica - che sia una una famosa testa scolpita dal Cellini e poi misteriosamente  scomparsa. Certo la fattura è semplicemente meravigliosa e del tutto degna del grande artista.

                                                                                                       FINE

lunedì, gennaio 19, 2015

Misteri e segreti di Roma - Piazza Trevi - terza parte

            


Nulla va sprecato         

Nulla va sprecato, su questa terra. Una volta esplicata la loro principale funzione, che è quella di far ritornare a Roma  il lanciatore, i soldini non restano inutili e inerti nel fondo della fontana, ma vengono ripescati a date fisse.
Guai all'avventutato che osasse farne la propria preda: violerebbe gli articoli XY e SW dei regolamenti comunali, oltre ad alcune leggi, e sarebbe condannato a pene severe. In realtà i soldi sono stati dichiarati - una volta lanciati - proprietà del comune di Roma, il quale ne fa un uso bello e degno, distribuendoli agli operai che si occupano della manuntenzione di questa e di altre fontane.
Quanti sono i soldi in fondo  alla fontana? Molti più dei "three coins" di buona memoria.
Un calcolo ufficiale parla di 100.000 lire al mese, ma è certamente pessimista, Abbiamo visto con i nostri occhi, in meno di mezz'ora (sia pure nella stagione estiva), lanciare 1.500 lire, anche in valute estere pregiate. Un calcolo di 100.000 lire alla settimana non è certo esagerato.

                                                                                                         ( continua...)

sabato, gennaio 17, 2015

Misteri e segreti di Roma - Piazza Trevi - seconda parte

                             


Per non dimenticare

Quando un giovane doveva partire dalla città e andare lontano per un certo periodo, veniva accompagnato dalla fidanzata a Fontana di Trevi: qui la ragazza gli porgeva un po' d'acqua raccolta nella vasca in un bicchiere nuovo zecca.
Il giovane beveva e poi infrangeva il bicchiere: si era sicuri che non avrebbe dimenticata la fidanzata e la sua città.

                                                                                                           (continua...)

giovedì, gennaio 15, 2015

Misteri e segreti di Roma - Piazza Trevi - Prima parte

  
                    Piazza di Trevi                                                                                                                            Fontana di Trevi
Piazza di Trevi
Acqua dal vino

La Fontana di Trevi, in cui sbocca l'Acqua Vergine, fu fatta costruire da Niccolò V e poi restaurata da Urbano VII con i proventi delle tasse sul vino.
Pasquino commentò:
         Urbanus pastor, post mille gravamina vini, 
         Romulides pura recreavit acqua.
I versi sono stati così ottimamente tradotti:
         Urban poi che di tasse aggravò il vino
         Ricrea  con l'acqua il popol di Quirino
La Fontana di Trevi  è molto visitata dai turisti, i quali gettano nella sua vasca una monetina: si dice che questo gesto permetterà di tornare a Roma. 

La palla del barbiere e il cappello del vescovo 

Ricca di curiosità e di particolari bizzarri come tutti i monumenti barocchi, la Fontana di Trevi è legata a numerose leggende e tradizioni.La più nota si riferisce all'enorme vaso o palla che troneggia sulla balaustra di destra e che qualcuno chiama "l'asso di coppe". Si dice che nella casa di fianco si aprisse una botteguccia di barbiere (in effetti ve ne era una anche pochi anni addietro), frequentata dall'architetto Salvi durante i lavori della fontana.
Il barbiere era un brav'uomo, ma noioso, pedante, criticone; ogni giorno, mentre sbarbava il Salvi, erano pignolesche osservazioni, suggerimenti di modifiche da fare alla fontana, critiche di ogni genere ... finché il Salvi esasperato, decise di precludere la vista del suo capolavoro al barbitonsore, e ipso facto, fece costruire in una notte la gran palla di travertino, che in effetti occulta completamene la fontana a chi guarda dalla botteguccia.
Dalla balaustra a fianco dell' "asso di coppe", possiamo ammirare un'altra bizzarria barocca: un cappello da vescovo (naturalmente di travertino) gettato là con noncuranza sulla finta roccia, tra le cascatelle d'acqua. 


                                                                                                          (continua...)






      

martedì, gennaio 13, 2015

Misteri e segreti di Roma - Traforo

                  
                                                                                       Traforo

Via del Traforo
Buio oltre il traforo

Un curioso effetto ottico si osserva ad uno dei due imbocchi del traforo, in una magnifica e limpida giornata di sole; è più vistoso dalla parte di Via Nazionale. Se di qui osserviamo, al di là del tunnel, Via del Tritone, la vediamo immersa nella tenebre di una giornata fosca e caliginosa, tanto che giureremmo di trovarci, dall'altra parte della galleria, in una Roma immersa in una fosca fosca e nebbiosa giornata. L'effetto funziona anche in senso inverso d è dovuto alla turpe e invincibile nebbia che ristagna in permanenza nel traforo, dovuta al gas di scarico  ad altre piacevolezze e capace di uccidere l'incauto pedone che vi si avventurasse per un'igienica camminata.
                                                                         

sabato, gennaio 10, 2015

Misteri e segreti di Roma--- ---Tor Sanguigna

a                 Piazza di Tor Sanguigna                                Madonna di Tor S.

Via Tor Sanguigna
Le scommesse di Matrema non vole

Abitava qui, come attesta il Sanudo, la famosa cortigiana nota con il soprannome di "Matrema non vole": soprannome derivato dalla frase con la quale, in tenera età e già bellissima, respingeva i clienti della madre quando le ronzavano attorno, e rimasto le anche dopo che la madre le ebbe dato - a dodici anni - il permesso di iniziare una fortunata carriera.
Il Sanudo la ricorda per una sua curiosa iniziativa: alla morte di Leone X, Matrema non vole propone, a chi vuol starci, una scommessa sul nome del cardinale che uscirà eletto al Conclave: se indovina lei, avrà cento ducati in carlini: se le sue previsioni sono sbagliate "se contenta dormire  e staree a ogni  piacevol obedentia tre notti" con colui che ha accettato la scommessa.