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venerdì, maggio 14, 2010

Tomba in S. Maria sopra Minerva.
COLUI che applaude e ammira il rapace Leone, della belva dimentica il terribile unghione.
QUANDO, con l'elezione di Leone X, arrivarono a Roma fiorentini a vagonate:
DA poi che Costantin fece il presente per levarsi le labbra da le spalle, non fu più coltivata questa valle, né venne a Roma mai cotanta gente.
DA Firenze, del papa ogn un parente, e' vengono gridando: "Palle, palle" per istafetta, in cesti, in mazzi, in balle,....................
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IN MORTE
MOSTRO' natura per molti segnali ch'era mala, anzi pessima election far papa quel che si chiamò Leone; ma più che lui, fur ciechi i cardinali.
NACQUE tiranno e di parenti tali che si mangiorno la tosca regione, fu lusco a dimostrar che tai persone guidano in precipitio li mortali. Fu grande quasi in gigantea statura per dir: se Jovequella che ebbe in dispetto che la disperse in l'umana natura. VISO ebbe orrendo et mostruoso aspetto da spaventar ogni anima sicura, per dir: nessun di lui speri diletto. O PASTOR maledetto! LEON poi si chioamò per documento che volea divorare el suo armento.................IN MORTE- Gli ultimi istanti per Leon venuti, egli non porè avere i sacramenti. PERDIO, li aveva venduti!-IN MORTE- E tengo certo e vero che se 'l viver ancor lì era concesso, vendeva Roma, Cristo e poi se stesso.

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