Traduttore
lunedì, gennaio 31, 2011
sabato, gennaio 29, 2011
venerdì, gennaio 28, 2011
mercoledì, gennaio 26, 2011
giovedì, gennaio 20, 2011
martedì, gennaio 18, 2011
di PERICLE- 461 a. C.
Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai meriti dell'eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impendimento.
Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana: noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; è benchè in pochi siano in grado di dare vita a una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sè una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.
QUI IL NOSTRO GOVERNO FAVORISCE I MOLTI INVECE DEI POCHI: e per questo viene chiamato democrazia.
domenica, gennaio 16, 2011
sabato, gennaio 15, 2011
CONOSCERE ROMA - Via di Sant'Agnese
Sant'Agnese fuori le mura - C'era un tempo un convento di benedettine che Giulio II fece rientrare a Roma per salvare queste tenere agnelle del Signore dell'impetuosità dei soldato... che devastarono l'Italia... Si vede ancora il dormitorio e vi si possono osservare delle piccole finestrelle poste in alto, che comunicavanocon l'appartamento della badessa e attraverso le quali quest'ultima poteva controllare che la notte non accadesse nula d'indecente nei dormitori.
venerdì, gennaio 14, 2011
lunedì, gennaio 10, 2011
L' ANESTETICO -
Nel 1772 J. Priestley scoprì il protossido di azoto, che ben presto fu conosciuto come gas esilerante. Essendo innocuo e capace di modificare l' umore delle persone, veniva utilizzato nei locali pubblici a scopo ricreativo. Durante uno di questi che si tenevano ad Hartford (Connecticut) nel 1844, fu invitato sul palco, insieme ad altri spettatori, un certo Samuel Cooley, sul quale però il " gas che fa ridere " fece un effetto totalmente contrario; nacque una violenta rissa che non fu facile calmare, Cooley si accorse di perdere sangue da una gamba senza sentire alcun dolore. Un suo amico dentista, Horace Wells, intuì che quel gas fosse capaca di diminuire la sensibilità al dolore. Lo provò su di sé e funzionò alla perfezione, ma quando provò a organizzare una dimostrazione pubblica all' ospedale di Boston, forse per la troppa fretta, la cosa si concluse in un enorme fiasco. Wells morì suicida 4 anni dopo, ma la sua intuizione, ripresa più tardi, ci ha regalato l' anestetico.
domenica, gennaio 09, 2011
TRILUSSA
Questione di pelle
-Che cane buffo! E dove l' hai trovato? -
Er vecchio me rispose: - é brutto assai,
ma nun me lascia mai: s' é affezzionato.
L' unica compagnia che m' é rimasta,
fra tanti amichi, é ' sto lupetto nero:
nun é de razza, é vero,
ma m' é fedele e basta.
Io nun faccio questioni de colore:
l' azzioni bone e belle
vengheno su dar core
sotto qualunque pelle.
sabato, gennaio 08, 2011
mercoledì, gennaio 05, 2011
martedì, gennaio 04, 2011
CONOSCERE ROMA - PIAZZA DEL POPOLO
SANTA MARIA DEL POPOLO- Nella cappella Cybo, Sade si sofferma sui quadri col martirio di San Lorenzo e di Santa Caterina (da lui scambiata per Sant'Agnese), di Daniele Seiter (da Sade attribuiti a "Murandi" e a un suo scolaro). Non ho trovato nella Santa quell'aria di spavemto che dovrebbe esserle propria nell' istante del supplizio, e sembra che l'artista abbia esaurito il suo genio nella figura in basso, che rappresenta il cadavere livido d'un suppliziato, di grande verità nel colore e nel disegno. Sempre a Santa Maria del Popolo Sade raccoglie la leggenda di Nerone ed esclama: Chi avrebbe creduto che l'antipatia del popolo romano per questo imperatore durasse per più di mille anni dopo la sua morte e che i romani volessero vendicarsi ancora sulle sue ceneri dei mali vhe aveva fatto loro soffrire.