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venerdì, dicembre 31, 2010
giovedì, dicembre 30, 2010
CONOSCERE ROMA - Piazza Navona
- opera dell'Algardi che si trova, sia per le particolarità antiche che vi si osservano, è scritto: INGRESSA AGNES - HUNC TURPITUDINIS LOCUM ANGELUM DOMINI PREPARATUM INVENIT - Questi sotterranei erano un tempo il - terrapieno della città. Si può giudicare dall'innalzamento attuale dai gradini che si scendono per arrivarci. Erano - qui i lupinari, o luoghi pubblici di dissolutezza, che circondavano il circo il cui sito è oggi occupato da Piazza - Navona. Tutta la chiesa sorge su questo antico luogo profano. Là la giovane Agnese fu mandata dal prefetto di Roma perchè vi fosse violata. Quelle giovani vergini cristiane attribuivano una tale importanza al pudore, e la sregolatezza di costumi era giunta a tal grado in quel popolo, che sembrava che la loro temeraria voluttà s'accrescesse del barbarico piacere di strappare a quelle giovani vittime ciò che consideravano più prezioso. Agnese è condotta in quel luogo d'orrore dai soldati della guardia pretoriana, e le si ordina di abbandonarsi senza resistenza al primo che la vorrà. Il nipote del pretore, che ha appena visto la giovane e gentile creatura, si precipita nel luogo dove è appena stata chiusa e esige brutalmente favori che, lo sa, non gli potranno essere rifiutati... Ma, o miracolo! ed è certo il caso di compirne uno quando si tratta di conversare intatta una vergine, il giovane trova alla porta un angelo che lo ferma e lo fa morire sul colpo. Tuttavia la vergine, che sempre s'interessa ai giovanotti intraprendenti, e ne ha le suo buone ragioni , lo resuscita. Ma Agnese è conservata intatta e il delitto non si compie.Tutta questa bella favola si spiegherebbe molto meglio, mi sembra confessando semplicemente che il giovane, sfinito dai piaceri che aveva appena gustato con la giovane santa, appena uscita dall'infanzia e di affascinente bellezza, svenne di debolezza uscendodalle sue braccia e tornò alla vita dopo ore d'angoscia. Comun que sia, il sacrestano di Sant'Agnese, accompagnandovi nel sotterraneo, non manca di farvi vedere il punto preciso in cui l'angelo fermò il giovanotto. Quando al luogo in cui la santa fu tenuta prigioniera, la tradizione di questo fatto apparendo più verosimile, lo si esamina con maggiore interesse. E' una di quelle stesse volte dove le cortigiane avevano l'obbligo di rimanere nei giorni in cui si davano spettacoli al circo. Vi stavano nude, una lampada fissata al pavimento illuminava le loro attrattive, nella luce più adatta a farle valere. Queste piccole stanze, tutte pressochè uguali, potevano superare dodici o quindici piedi quadrati. Sembra che il fondo formasse una picchia nicchia o cul-de-lampe, dove senza era il trono dei piaceri. Alcune avevano colonne che sostenevano la volta. Se ne vedono due nel locale dove la bella Agnese persè l'onore, ora trasfomate in cappella dove di tanto in tanto si celebrano messe per il riposo della sua verginità...All'altare del primo sotterraneo in cui si scende prima di arrivare a questi, v'è un bassorilievo dell'Algardi, rappresentante la giovane santa condotta dai soldati in questo luogo di vizio. E' fanciuòlla di tredici, quindici anni al più, con un visino delizioso. Il pudore che l'artista ha saputo rendere col cesello la colora e l'imbellisce anche più. E' nuda, coperta dai bei capelli che, vuole la leggenda le crebbero miracolosamente in quel momento per salvare le sue tenere e pudiche attrattive dalla vergogna di essere viste da occhi tanto profani. Tutta questa deliziosa composizione ha la più grande delicatezza, peccato solo che sè ne possono giudicare le bellezze alla luce soltanto h'una fiaccola. Quest'opera divina sarebbe fatta per essere esposta alla luce viva del giorno e credo che, situata com'è sotto gli occhi del sacerdote che celebra la messa su quell'altar, non possa non volgere un pò troppoa vantaggiodella santa idee che, in un sacrificio tanto sacra, è delittuoso distrarre dal dito a cui quel sacrificio è offerto.Perdendo di vista gli oggetti sacri, che in questo luogo si mescolano ai profani, e soffermandosi un pò più su questi ultimi, non si può fare a meno di rammentare le orge di Messalina, che senza dubbio, in queste stanze veniva, secondo Giovenale, a placare la sua fame senza saziarasi: ET LASSATA VIRIS NON DOMA SATIATA REGESTI. Da qui senza dubbio faceva uscire la cortigiana Lisisca per sostituirla e sfidare alle battaglie di Venere Roma intera. Ma abbandoniamo qui, signora contessa, riflessioni troppo audaci per la vostra delicatezza benchè non abbastanza ampie, lo confesso, per il calore della mia fantasia! La facciata della chiesa di Sant'Agnese, ricca quanto gradevole, è come la cupola e la sacrestia, su disegno del Borromini.
mercoledì, dicembre 29, 2010
venerdì, dicembre 24, 2010
giovedì, dicembre 23, 2010
CONOSCERE ROMA
Via Nomentana
Via Nomentana
Santa Costanza
Quando Sade visitò la chiesa, c'era ancora il sarcofago porfireo di Costanza, ora ai Musei vaticani.
Giulio II, nota Sade, aveva desiderio di farcisi seppellire.
E' sempre una forma di piacere, per un vecchio papa, immaginare che le sue ceneri occuperanno lo stesso d'una graziosa vergine.
Quando Sade visitò la chiesa, c'era ancora il sarcofago porfireo di Costanza, ora ai Musei vaticani.
Giulio II, nota Sade, aveva desiderio di farcisi seppellire.
E' sempre una forma di piacere, per un vecchio papa, immaginare che le sue ceneri occuperanno lo stesso d'una graziosa vergine.
giovedì, dicembre 16, 2010
Scrittrice inglese e una delle autrici più famosa e conosciuta e amata d'Inghilterra. Figura di spicco della narrativa preromantica.
Colpita dal morbo di Addison, malattia incurabile a quei tempi, la sorella la condusse a Winchester in cerca di una cura adeguata, invano, si spense in quella città a solo 42 anni.
Il suo primo e famoso romanzo "Orgoglio e pregiudizio", a cui seguirono numerosi romanzi ed altri furono pubblicati postumi. I suoi romanzi venivano pubblicati anonimamente, soltanto nel 1818 il fratello rivelò il nome dell'autrice.
lunedì, dicembre 13, 2010
CONOSCERE ROMA - Viale del Monte Oppio
San Martino ai Monti
San Martino ai Monti
Su un muro dei sotterranei v'è un'iscrizione che si crede dell'architetto che costruì il Colosseo. Vespasiano gli fece soffrire il martirio nell'arena di quello stesso edificio che egli aveva costruito. Il senso dell'iscrizione che egli aveva costruito. Il senso dell'iscrizione è che Gesù gli prepare un altro teatro in cielo.
Nella cappella presso l'altare col corpo di di San Martino si vede una pietra pressoché rotonda, di marmo nero e di peso più che notevole, che a quanto si dice veniva appesa ai piedi dei marti e serviva a slogare loro i nervi.
Nella cappella presso l'altare col corpo di di San Martino si vede una pietra pressoché rotonda, di marmo nero e di peso più che notevole, che a quanto si dice veniva appesa ai piedi dei marti e serviva a slogare loro i nervi.
domenica, dicembre 12, 2010
- TRILUSSA - L'INGIUSTIZIE DER MONNO
- Quanno che senti di' "cleptomania"
- è segno ch'è un signore ch'ha rubbato:
- er ladro ricco è sempre un ammalato
- e er furto che commette è una pazzia.
- Ma se domani è un povero affamato
- che rubba una pagnotta e scappa via
- pe' lui nun c'è nessuna malatia
- che j'impedisca d'esse condannato!
- Così va er monno! L'antra settimana
- che Yeta se n'agnede cór sartore1
- tutta la gente disse: - È una puttana. -
- Ma la duchessa, che scappò in America
- cór cammeriere de l'ambasciatore,
- - Povera donna! - dissero - È un'isterica!...
sabato, dicembre 11, 2010
CONOSCERE ROMA - PIAZZA FIUME
Porta Salaria
Nei pressi della porta Salaria, nei giardini della famiglia Mendosi già appartenenti a Lucullo, sono le rovine del tempio dove deponevano le vestali condannate a essere sepolte vive. Sotto le volte ancora visibili sotto questo edificio, non ripeterò qui la formula spaventosa di questa cerimonia funebre. Dirò soltanto che dopo essere state portate, coperte, su una lettiga, e trasportate attraverso tutta la città, venivano deposte in questo tempio dove il Grande Sacerdote, dopo alcune preghiere, le scopriva e le faceva scendere per una scala nei sotterranei che dovevan servir loro da ultima dimora, e che venivano poi colmati con la massima cura. E' difficile penetrare in questo sottorrenai. L'entrata è ingombra di pruni e di cespugli. Vi regna una oscurità fittissima; e credo che si correrebbe il rischio di essere morsi da vipere o serpenti. Ma il tempio, visibile nella quasi totalità, basta a soddisfare la triste curiosità ispirata da questa crudeltà pagana. E' un grande edificio rotondo, ornato di sei nicchie che senza dubbio ospitavano delle statue,... Tutta questa valle si chiama Campo scellerato. La limitava, da una parte, la cinta CC delle mura aureliane; ed è verosimile che qui quell'imperatore spostasse il tracciato delle mura, in modo da non includere questo monumento nella città.
giovedì, dicembre 09, 2010
CONOSCERE ROMA
Via Montanara
Via Montanara
Teatro di Marcello
Una scala comunica con questa galleria e conduce a diversi piccoli locali nei quali si crede che fossero tenute le belve e le decorazioni o altri utensili necessari alla magnificenza di quegli spettacoli, a paragone dei quali i nostri più sublimi sono soltanto giochi da bambini.
Una scala comunica con questa galleria e conduce a diversi piccoli locali nei quali si crede che fossero tenute le belve e le decorazioni o altri utensili necessari alla magnificenza di quegli spettacoli, a paragone dei quali i nostri più sublimi sono soltanto giochi da bambini.
martedì, dicembre 07, 2010
CONOSCERE ROMA - VIA GIOLITTI
SANTA BIBIANA
Sade si sofferma sulla colonna alla quale la tradizione vuole che la Santa fosse legata nel subìre il martirio, e sopratutto sulla statua della Santa, opera del Bernini, sulla quale riferisce con finta nozione questa plaisanterie: Uno di quegli uomini che fanno dello spirito di cattiva lega sulla più santa delle religioni uno di quei cuori induriti per i quali il sangue d'una bella e giovane martire non è in nulla più interessante d'un bicchiere di punch, per farla breve un inglese, scambiando la palmà che la vergine tiene in mano per uno degli strumenti del suo supplizio, sosteneva ch'era stato veramente un pò troppo farle cogliere le verghe con le quali fu flagellata.
giovedì, dicembre 02, 2010
lunedì, novembre 29, 2010
mercoledì, novembre 24, 2010
MISTIFICAZIONE
Mistificazione: esempio di termine poco usato o quasi scomparso dal linguaggio contemporaneo.
Significato: l'atto di falsificare, adulterare; di abusare dell'altrui buona fede, ingannare.
Secondo i puristi della lingua italiana, termine da evitare perchè derivato dal francese mystifier. Sarebbe perciò preferibile continuare ad usare il termine inganno.
Si tratta di un processo che porta a distorcere intenzionalmente la realtà. Il fine di questo processo è quello di riuscire ad ingannare. Esempi tipici di processi di mistificazione si sono avuti nel corso del Novecento durante il franchismo (Spagna), il fascismo (Italia), il nazismo (Germania) e lo stalinismo (Unione Sovietica). I ministeri della Propaganda erano pensati per fornire un'informazione addomesticata secondo i canoni della propria ideologia e adattata alle esigenze politiche di rafforzamento del proprio potere. La creazione - prima a livello di immaginario e, in seguito, attraverso una progressiva e continua prassi di sopraffazione - di un nemico comune è stato tipico di questi regimi. La mistificazione è accompagnata anche da processi di censura e da un ripetuto attacco nei confronti dell'avversario politico a cui viene negato qualsiasi riconoscimento sia civile che di controparte.
Oggi la mistificazione viene esercitata soprattutto attraverso i mass media. L'esempio più ricorrente è quello prodotto da tecniche di distrazione, con il ricorso continuo a notizie insignificanti o di poco conto, ma atte a suscitare la curiosità da parte della maggioranza, rilegando in secondo ordine o addirittura facendo scomparire le notizie più importanti o quelle considerate scomode da parte di chi esercita il potere politico ed economico. Tecnica molto ricorrente è anche quella della ridondanza delle informazioni, lasciando in ombra la notizia principale e dando largo spazio a smentite, controsmentite, commenti, spiegazioni, pareri di esperti, interviste a passanti, ecc.
Oltre ad essere molto usata nella propaganda politica ed economica, la mistificazione viene studiata nella teoria dei giochi (le strategie che vengono messe in atto per ingannare gli avversari).
Gli studiosi di questi processi hanno individuato molte tecniche della mistificazione. Citiamo, tra le altre, la mimetizzazione (che si ritrova anche in natura negli animali che cambiano colore per essere confusi con l'ambiente circostante), il travestimento, la distrazione (anche questa presente in natura, con animali che producono sostanze per nascondere la propria fuga davanti ai predatori) e l'imitazione.
Forse, l'elemento che più indica il successo delle tecniche di mistificazione all'interno di un contesto sociale e politico è proprio quello rappresentato dalla scomparsa di una coscienza critica collettiva che contrasti efficacemente i processi mistificatori. Anche la scomparsa dell'uso di una parola dal linguaggio quotidiano - come appunto è avvenuto per mistificazione - risulta essere un dato che conferma la situazione che si è prodotta.
Dopo la giornata di ieri, per i troppi matti in circolazione, si propone l'apertura dei manicomi!
Significato: l'atto di falsificare, adulterare; di abusare dell'altrui buona fede, ingannare.
Secondo i puristi della lingua italiana, termine da evitare perchè derivato dal francese mystifier. Sarebbe perciò preferibile continuare ad usare il termine inganno.
Si tratta di un processo che porta a distorcere intenzionalmente la realtà. Il fine di questo processo è quello di riuscire ad ingannare. Esempi tipici di processi di mistificazione si sono avuti nel corso del Novecento durante il franchismo (Spagna), il fascismo (Italia), il nazismo (Germania) e lo stalinismo (Unione Sovietica). I ministeri della Propaganda erano pensati per fornire un'informazione addomesticata secondo i canoni della propria ideologia e adattata alle esigenze politiche di rafforzamento del proprio potere. La creazione - prima a livello di immaginario e, in seguito, attraverso una progressiva e continua prassi di sopraffazione - di un nemico comune è stato tipico di questi regimi. La mistificazione è accompagnata anche da processi di censura e da un ripetuto attacco nei confronti dell'avversario politico a cui viene negato qualsiasi riconoscimento sia civile che di controparte.
Oggi la mistificazione viene esercitata soprattutto attraverso i mass media. L'esempio più ricorrente è quello prodotto da tecniche di distrazione, con il ricorso continuo a notizie insignificanti o di poco conto, ma atte a suscitare la curiosità da parte della maggioranza, rilegando in secondo ordine o addirittura facendo scomparire le notizie più importanti o quelle considerate scomode da parte di chi esercita il potere politico ed economico. Tecnica molto ricorrente è anche quella della ridondanza delle informazioni, lasciando in ombra la notizia principale e dando largo spazio a smentite, controsmentite, commenti, spiegazioni, pareri di esperti, interviste a passanti, ecc.
Oltre ad essere molto usata nella propaganda politica ed economica, la mistificazione viene studiata nella teoria dei giochi (le strategie che vengono messe in atto per ingannare gli avversari).
Gli studiosi di questi processi hanno individuato molte tecniche della mistificazione. Citiamo, tra le altre, la mimetizzazione (che si ritrova anche in natura negli animali che cambiano colore per essere confusi con l'ambiente circostante), il travestimento, la distrazione (anche questa presente in natura, con animali che producono sostanze per nascondere la propria fuga davanti ai predatori) e l'imitazione.
Forse, l'elemento che più indica il successo delle tecniche di mistificazione all'interno di un contesto sociale e politico è proprio quello rappresentato dalla scomparsa di una coscienza critica collettiva che contrasti efficacemente i processi mistificatori. Anche la scomparsa dell'uso di una parola dal linguaggio quotidiano - come appunto è avvenuto per mistificazione - risulta essere un dato che conferma la situazione che si è prodotta.
Dopo la giornata di ieri, per i troppi matti in circolazione, si propone l'apertura dei manicomi!
sabato, novembre 20, 2010
venerdì, novembre 19, 2010
CONOSCERE ROMA
COLOSSEO
COLOSSEO
Dodicimila ebrei, si racconta, lo compirono in un solo anno, sotto la direzione d'un infelice che rallegrò con il suo stesso supplizio uno dei primi spettacoli che vi furono dati.
Questo edificio serve adesso come deposito di salnitro. Vi si tiene anche molto concime. Per lungo tempo fu abbandonato, ma isolamento e solitudine ne fecero un luogo di delitti e dissolutezze. Benedetto XIV volle santificare questo luogo profano. Vi insediò un eremita che ne rispondesse, ma che fu assassinato qualche anno fa, e vi fece mettere la croce che sta al centro e la serie di cappellette che finiscono di rovinare l'arena e impediscono di darne un equo giudizio.
Che differenza fra i nostri spettacoli e quelli che si davano qui, dove più di centomila persone potevano godere insieme dello stesso spettacolo. La barbarie, ne convego, caratterizzava le scene cruente che vi si rappresentavano, ma per lo meno quei giochi non snervavano il coraggio come quelli dei nostri giorni, in cui la semplice pantomina d'un attore che si uccide ci fa versare lacrime.
Questo edificio serve adesso come deposito di salnitro. Vi si tiene anche molto concime. Per lungo tempo fu abbandonato, ma isolamento e solitudine ne fecero un luogo di delitti e dissolutezze. Benedetto XIV volle santificare questo luogo profano. Vi insediò un eremita che ne rispondesse, ma che fu assassinato qualche anno fa, e vi fece mettere la croce che sta al centro e la serie di cappellette che finiscono di rovinare l'arena e impediscono di darne un equo giudizio.
Che differenza fra i nostri spettacoli e quelli che si davano qui, dove più di centomila persone potevano godere insieme dello stesso spettacolo. La barbarie, ne convego, caratterizzava le scene cruente che vi si rappresentavano, ma per lo meno quei giochi non snervavano il coraggio come quelli dei nostri giorni, in cui la semplice pantomina d'un attore che si uccide ci fa versare lacrime.
PASQUINO - PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878)
Tomba nella Cappella a lui dedicata, in San Lorenzo fuori le Mura, l'unica chiesa di Roma semidistrutta dai bonbardamenti, insieme al quartiere circostante.
Quando proclamò il dogma dell'infallibità
Quando Eva morse e morder fece il pomo.
Iddio per salvar l'uom si fece uomo.
Or per distrugger l'uomo il non Pio, nato dal fango, vuol crearsi Iddio.
Con Pio IX, terminano i racconti di PASQUINO.
Tomba nella Cappella a lui dedicata, in San Lorenzo fuori le Mura, l'unica chiesa di Roma semidistrutta dai bonbardamenti, insieme al quartiere circostante.
Quando proclamò il dogma dell'infallibità
Quando Eva morse e morder fece il pomo.
Iddio per salvar l'uom si fece uomo.
Or per distrugger l'uomo il non Pio, nato dal fango, vuol crearsi Iddio.
Con Pio IX, terminano i racconti di PASQUINO.
giovedì, novembre 18, 2010
CONOSCERE ROMA
CASTEL SANT' ANGELO
CASTEL SANT' ANGELO
Il tesoro di Sisto V è nella sala destinata alla esecuzioni segrete nella quale perirono il cardinale Caraffa (sic), il cardinale Petrucci e altri signori. Vi si vede la trave, guarnita di chiodi, dove sono ancora residui di corde. Nella stessa sala ci sono anelli di ferro che servivano a diversi supplizi.
Si mostrano in un armadio, di fronte alla porta, alcune armi proibite, fra cui pugnali capaci d'infliggere ferite mortali. Vidi una specie di arco piccolissimo e di strana fattura, che era appartenuto a uno spagnolo il cui unico piacere consisteva nel lanciare per mezzo di quell'arco (senza altra intenzione che quella d'una distruzione gratuita) spilli avvelanati nelle strade e in mezzo una folla là dove si trovava, sia nei luoghi pubblici sia all'uscita delle chiese. Questa bizzarra mania di fare il male mania di fare il male per il solo piacere di farlo è fra le passioni dell'uomo la meno compresa e di conseguenza la meno studiata, e tuttavia oserei credre possibile il farla rientrare nella classe comune dei deliri della fantasia. Ma la rarità con cui ricorre, fortunamente per il genere umano, me ne risparmia la fatica.
Si mostrano in un armadio, di fronte alla porta, alcune armi proibite, fra cui pugnali capaci d'infliggere ferite mortali. Vidi una specie di arco piccolissimo e di strana fattura, che era appartenuto a uno spagnolo il cui unico piacere consisteva nel lanciare per mezzo di quell'arco (senza altra intenzione che quella d'una distruzione gratuita) spilli avvelanati nelle strade e in mezzo una folla là dove si trovava, sia nei luoghi pubblici sia all'uscita delle chiese. Questa bizzarra mania di fare il male mania di fare il male per il solo piacere di farlo è fra le passioni dell'uomo la meno compresa e di conseguenza la meno studiata, e tuttavia oserei credre possibile il farla rientrare nella classe comune dei deliri della fantasia. Ma la rarità con cui ricorre, fortunamente per il genere umano, me ne risparmia la fatica.
PASQUINO - GREGORIO XVI (Mauro Cappellari, 1831-1846)
Tomba in San Pietro, nella Cappella Gregoriana
Conclusione del Testamento: Finalmente lasciamo al Successore lo Stato tutto quanto indebitato, ai Cardinal del popolo il furore, uno staffile a ciaschedun prelato, allo Stato le immense imposizioni ed ai romani un paio di co...
Codicillo: Io lascio per ricordo al Successore di non tosar le amate pecorelle, ma di pascerle un pò da buon Pastore, perch'io già le tosai fino alle palle.
In morte: Confusa in ciel da tante cose nove, del gran Gregorio l'anima tapina stupita giva, e, non sapendo dove intanarsi e alloggiar, scappò in cantina.
In morte: Ei fu. Siccome immobile, stette di vita nuda la vecchia spoglia, e al diavolo lasciò l'anima cruda: così per gioia attonito il mondo al nunzio sta lieto, pensando all'ultima ora di quel brutale e spera che una simile orma di piè papale di Cristo il gregge e i pascoli più non devasterà. Lui sbevazzante in soglio vide il mio genio e tacque, finché alla sua tirannide ognun di noi soggiacque e di il suo misto no ha... Fu vera infammia, e i posteti si stupiran di nui che abbiam sofferto taciti un tristo come lui, che del buon Dio vicario da Satan ci trattò...El sì nomò Gregorio; promise mari e monti e le "paterne viscere" a' suoi popoli tonti; mentre in paura orrbile tremante si trovò. Ma quindi alzò patiboli, fe' piene le prigioni, si circondò d'iprocriti, di lupi e di spioni e a Cristo e all'Evanmgelio le spalle empie voltò. Chiamò l'orde barbariche a taglieggiar la greggia; di Svizzeri satelliti sì puntellò la reggia e la crudel politica de' regi esercitò... Bella, immoral, benefica fede ai trionfi avvezza ! Morì anche questo, allegratiché tanta nefandezza a disonor del Golgota giammai non ti sposò. Invan sulle sue ceneri di requie la parola. Pregate, o preti; il Massimo ch'anche il ladron consola, sulla deserta coltrice deserto lo lasciò.
Tomba in San Pietro, nella Cappella Gregoriana
Conclusione del Testamento: Finalmente lasciamo al Successore lo Stato tutto quanto indebitato, ai Cardinal del popolo il furore, uno staffile a ciaschedun prelato, allo Stato le immense imposizioni ed ai romani un paio di co...
Codicillo: Io lascio per ricordo al Successore di non tosar le amate pecorelle, ma di pascerle un pò da buon Pastore, perch'io già le tosai fino alle palle.
In morte: Confusa in ciel da tante cose nove, del gran Gregorio l'anima tapina stupita giva, e, non sapendo dove intanarsi e alloggiar, scappò in cantina.
In morte: Ei fu. Siccome immobile, stette di vita nuda la vecchia spoglia, e al diavolo lasciò l'anima cruda: così per gioia attonito il mondo al nunzio sta lieto, pensando all'ultima ora di quel brutale e spera che una simile orma di piè papale di Cristo il gregge e i pascoli più non devasterà. Lui sbevazzante in soglio vide il mio genio e tacque, finché alla sua tirannide ognun di noi soggiacque e di il suo misto no ha... Fu vera infammia, e i posteti si stupiran di nui che abbiam sofferto taciti un tristo come lui, che del buon Dio vicario da Satan ci trattò...El sì nomò Gregorio; promise mari e monti e le "paterne viscere" a' suoi popoli tonti; mentre in paura orrbile tremante si trovò. Ma quindi alzò patiboli, fe' piene le prigioni, si circondò d'iprocriti, di lupi e di spioni e a Cristo e all'Evanmgelio le spalle empie voltò. Chiamò l'orde barbariche a taglieggiar la greggia; di Svizzeri satelliti sì puntellò la reggia e la crudel politica de' regi esercitò... Bella, immoral, benefica fede ai trionfi avvezza ! Morì anche questo, allegratiché tanta nefandezza a disonor del Golgota giammai non ti sposò. Invan sulle sue ceneri di requie la parola. Pregate, o preti; il Massimo ch'anche il ladron consola, sulla deserta coltrice deserto lo lasciò.
mercoledì, novembre 17, 2010
martedì, novembre 16, 2010
BARZELLETTA TOSTA n° 663 | | |
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PASQUINO - (Francesco Saverio Castiglioni, 1829-1830)
Tomba in San Pietro, sopra l'ingresso alla sacrestia.
In morte - L'ottavo Pio fu papa: visse, è morto, e grazie a Dio nessuno se n'è accorto.
In morte - Leone e Pio peccaron parimente: quegli per troppo far, questo per niente.
In morte - Santo Padre. dormiste estate e inverno e adesso dormirete in sempiterno.
In morte - L'ottavo Pio qui giace, che essendo cardinal fu assai stimato. Nel suo pontificato, pianse, dormì, mor'. Requiescat in pace.
In morte - Nacque, pianse, morì.
Tomba in San Pietro, sopra l'ingresso alla sacrestia.
In morte - L'ottavo Pio fu papa: visse, è morto, e grazie a Dio nessuno se n'è accorto.
In morte - Leone e Pio peccaron parimente: quegli per troppo far, questo per niente.
In morte - Santo Padre. dormiste estate e inverno e adesso dormirete in sempiterno.
In morte - L'ottavo Pio qui giace, che essendo cardinal fu assai stimato. Nel suo pontificato, pianse, dormì, mor'. Requiescat in pace.
In morte - Nacque, pianse, morì.
sabato, novembre 13, 2010
160° Anniversario della nascita di RobertLouis Stevenson
Scrittore e poeta, nato a Edimburgo (Scozia). Cagionevole di salute aveva bisogna di mesi dell'anno di dover soggiornare presso stazioni climatiche europee. Trasferitosi in California dopo essersi sposato, in seguito, amante del mare si trasferì nelle isole del Pacifico, in Polinesia, ad Honolulu e poi alle isole Samoa dove trascorse gli ultimi anni della sua vita (1850-1894).
Le sue opere numerose spaziano tra: Romanzi, Antologie di racconti, Opere teatrali, Poesie, Saggi e viaggi, Lettere e testimonianze.
Le sue opere più famose: Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde - L'isola del tesoro - Il signore di Ballantrae.
I temi principali che trattava: Autobiografia, avventura, lotta tra il bene e il male.
Scrittore e poeta, nato a Edimburgo (Scozia). Cagionevole di salute aveva bisogna di mesi dell'anno di dover soggiornare presso stazioni climatiche europee. Trasferitosi in California dopo essersi sposato, in seguito, amante del mare si trasferì nelle isole del Pacifico, in Polinesia, ad Honolulu e poi alle isole Samoa dove trascorse gli ultimi anni della sua vita (1850-1894).
Le sue opere numerose spaziano tra: Romanzi, Antologie di racconti, Opere teatrali, Poesie, Saggi e viaggi, Lettere e testimonianze.
Le sue opere più famose: Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde - L'isola del tesoro - Il signore di Ballantrae.
I temi principali che trattava: Autobiografia, avventura, lotta tra il bene e il male.
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