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mercoledì, aprile 30, 2014
Misteri e segreti di Roma
I sotterranei
Colosseo
Colis eum?
Armannino Giudice, notaio bolognese del secolo XIV, autore di una compilazione di racconti storici e leggendari intitolata Fiorita, credeva come tanti nel Medio Evo, che il Colosseo fosse stato un tempio, e narrava che vi abitavano molti spiriti maligni.
Questi spiriti maligni operavano grandi prodigi, che riempivano di stupore quanti vi assistevano; il tempio era officiato da sacerdori i quali, dopo le manifestazioni degli spiriti, non mancavano di chiedere agli spettatori: " Colis eum? " cioè: " Lo veneri? Veneri il capo di questi dei? ".
Di qui il nome dell'immenso edificio.
martedì, aprile 29, 2014
Misteri e segreti di Roma
Colosseo
Il grande velario
Per riparare dal sole gli spettatori raccolti nel Colosseo, sopra l'immenso anfiteatro si stendeva un enorme velario di seta che si racconta costasse esattamente tant'oro quanto pesava,ed era così difficile a manovrarsi che allo scopo veniva tenuto di stanza a Roma un distaccamento di marinai della flotta di capo Miseno.
I barbari, il Colosseo, i buchi dei barbari nel Colosseo
Nei massi del Colosseo sono visibili buchi grossi e fitti. Secondo una tradizione popolare, ve li fecero i barbari quando presero Roma; e vi misero polvere da sparo, cui diedero fuoco nella speranza di abbattere l'immenso anfiteatro che invece non si scrollò neppure.
In realtà, non sembra probabile che i barbari possedessero polvere da sparo, e i buchi li fecero i costruttori romani per piantarvi le grappe di ferro di cui si servivano nel corso dei lavori.
domenica, aprile 27, 2014
Roma - Caput Mundi
27 aprile 2014 L'evento del secolo
Papa Giovanni XXIII Papa Giovanni Paolo II
Il papa buono Il papa venuto da lontano
Papa Benedetto XVI Emerito Papa Francesco II
Il papa teologo Il papa venuto dalla fine del mondo
Il papa povero e per i poveri
giovedì, aprile 24, 2014
Misteri e segreti di Roma
Colosseo
Cristiani al Colosseo
Siccome i condannati a morte erano spesso destinati agli spettacoli del Colosseo in funzione, naturalmente, di vittime, è probabile che in tempo di persecuzioni un numero più o meno alto di cristiani finisse in pasto alle belve. Tuttavia non sono documentati storicamente nè martiri nè tanto meno le ecatombi di cristiani di cui si è favoleggiato in opere popolari.
Ecatombe al Colosseo
L'anno Mille dalla fondazione di Roma ( 249 d.C. ) fu celebrato con grandi feste e spattecoli al Colosseo. e tra l'altro con una battaglia cui parteciparono duemila gladiatori e in cui trovarono la morte 32 elefanti, 60 leoni, 6 ippopotami, 10 tigri, 10 iene, 10 girafe, 10 zebre, 20asini selvaggi, 40 cavalli selvaggi.
Bel gesto di Telemaco
I combattimenti fra gladiatori durarono fino al 404 o 405. Furono soppressi da Onorio, forse convinto dal gesto di un monaco di nome Telemaco, che per impedirli scese intrepidamente nell' arena e fu massacrato dlla folla furibonda. I giochi di fiere durarono fin verso la metà del sesto secolo.
Misteri e segreti di Roma
Il Colosseo
Il colosso del Colosseo
Non c'è più, e solo alcune lastre di travertino nel piano stradale indicani il punto in cui sorgeva, a sinistra dell'imbocco di via dei Fori Imperiali. Era una statua alta trenta metri, di bronzo dorato; rappresentava Nerone ( che se la fece fare dopo l'incendio di Roma), in sembianza di sole, con la testa circondata di raggi.
Secondo molti cronisti, la testa circondata dai raggi la fece sistemare al suo posto Vespasiano, sostituendola a quella di Nerone; i raggi erano sette, e ciascuno misurava ventinove piedi e mezzo.
Prima la statua si trovava all'ingresso della Domus Aurea; fu trasportata qui usando dodici paia di elefanti.
Da molti si vuole che il nome " Colosseo " non alluda alle grandi dimensioni dell'edificio, ma piuttostoalla vicinanz al colosso neroniano.
mercoledì, aprile 23, 2014
Misteri e segreti di Roma
Piazza del Colosseo
Brutta fine di un architetto
In un frammento di Longfellow è registrata la tradizione secondo la quale l'architetto del Colosseo si sarebbe chiamato Gaudenzio, e " la sua ricompensa fu di essere gettato vivo alle bestie feroci "; secondo Longfellow, alla costruzione dell'anfiteatro avrebbero lavorato ininterrotamente 15.000 uomini per dieci anni.
L'inagurazione
L'inagurazione del Colosseo, avvenuta nell'80 d.C., fu celebrata, si dice, con feste che durarono 110 giornie costarono la vita a circa 5.000 belve e a molti gradiatori.
Lungo in totale 188 metri, largo 156, alto 57, con un'arena di 76 metri per 56, conteneva oltre 50.000
spettatori. Si è calcolato che i ruderi risalenti oggi esistenti corrispondano a più di un terzo della costruzione antica.
Per costruirlo si calcola siano stati usati oltre 100.000 metri cubi di travertino, più marmi e altri materiali, e 300 tonnellate di ferro per le graffe, poi in gran parte asportate per altri usi, durante la misera età medievale.
martedì, aprile 22, 2014
Misteri e segreti di Roma
Via del Caravita
Botte da orbi
Nell'oratorio del Caravita, scriveva Louis Delatre nel 1870, "è uso che dopo la prdica si distribuisca ai devoti una disciplina per battersi. Poi si spengono i lumi e all'ora comincia la flagellazione". Ma, lungi dall'usare la sferxa per mortificare le proprie carni, " molti picchiano sulle colonne e sulle panche, altri sui loro vicini. Questi, talvolta, rendono pan per focaccia; allora nasce una baruffa, una confusione, un parapiglia universale, e piovono da ogni parte in quell'oscurita nerbate da orbi.
Il pubblico del Caravita
Dei penitenti del Caravita, ci dà qualche notizia il Belli in un sonetto del 1832:
Ma chi? quelli che vanno ar Caravita la sera, e ce se frustuno er furello?
Sò tutti galantommini, fratello; gente, te lo dich'io, de bona vita.
Quarcuno, si tu vòi, poreùta er cortello: a quarcuno je piace l'acquavita:
quarchidunantro è un pò longo de dita; ma un vizio, già se sa, bisogna avello.
Ma poi tiengheno tutti er mantellone, e cor Cristo e le torce quann'è festa accompagneno er frate a le missione.
E 'gni sera e per acqua, e pe tempesta, vanno per Roma cantanno orazzione coll'occhi bassi e senza gnente in testa.
lunedì, aprile 21, 2014
Poesia (Anonimo romano)
Vecchia Roma
Oggi er modernismo der Novecentismo rinnovanno tutto và
E le usanze antiche e semprici sò ricordi che svanischeno
E tu Roma mia, senza nostargia, segui la modernità
Fai la progressista, l'universalista
Dichi ok... hello... thank you... ya,ya
Vecchia Roma sotto la luna nun canti più
Li stornelli, le serenate de gioventù
Er progresso t'ha fatto granne ma stà città
Nun è quella 'ndò se viveva tant'anni fa
Più nun vanno l' innammorati pè Lungotevere
A rubbasse li baci a mille lì sotto l'arberi
Cò li sogni sfojati all'ombra de un cielo blu
sò ricordi der tempo bello che nun c'è più...
Mò le regazzette cò le polacchette certo nun le vedi più
L'abiti scollati porteno, controluce trasparischeno
Nei caffè le senti senza comprimenti de politica parlà
Vanno a ogni comizzio, chiedono er divorzio
mentre a casa se stà a digiunà
Vecchia Roma sotto la luna nun canti più
Li stornelli, le serenate de gioventù...
E tu Roma mia, senza nostargia, segui la modernità
Fai la progressista, l'universalista
Dichi ok... hello... thank you... ya,ya
Vecchia Roma sotto la luna nun canti più
Li stornelli, le serenate de gioventù
Er progresso t'ha fatto granne ma stà città
Nun è quella 'ndò se viveva tant'anni fa
Più nun vanno l' innammorati pè Lungotevere
A rubbasse li baci a mille lì sotto l'arberi
Cò li sogni sfojati all'ombra de un cielo blu
sò ricordi der tempo bello che nun c'è più...
Mò le regazzette cò le polacchette certo nun le vedi più
L'abiti scollati porteno, controluce trasparischeno
Nei caffè le senti senza comprimenti de politica parlà
Vanno a ogni comizzio, chiedono er divorzio
mentre a casa se stà a digiunà
Vecchia Roma sotto la luna nun canti più
Li stornelli, le serenate de gioventù...
Gioacchino Belli
Er pranzo da nozze
Sentite cosa avessimo da pranzo.
Zzuppa a mminestra cor brodo di pollo
der pollo allesso: arrosto di ripollo...
Ah, un passo addietro: ci fu ppuro-ir manzo. 5
Pessce fritto pescato a pporto d’Anzo
co ggobbi e ppezzi de merluzz’a mmollo:
ummido d’un crapetto senza ir collo,
c’affogò] ttutti e nn’arrestò d’avanzo.
Una pizza, un cappone di galerra,
10che ppell’ommini nostri fu una cosa
che cci saríano annati sotto terra.
Frutti, miggnè, ’na frittata roggnosa,
cascio e fformaggio; e tterminò la guerra
s’un piattón di confetti de la sposa.
6 novembre 1835
Sentite cosa avessimo da pranzo.
Zzuppa a mminestra cor brodo di pollo
der pollo allesso: arrosto di ripollo...
Ah, un passo addietro: ci fu ppuro-ir manzo. 5
Pessce fritto pescato a pporto d’Anzo
co ggobbi e ppezzi de merluzz’a mmollo:
ummido d’un crapetto senza ir collo,
c’affogò] ttutti e nn’arrestò d’avanzo.
Una pizza, un cappone di galerra,
10che ppell’ommini nostri fu una cosa
che cci saríano annati sotto terra.
Frutti, miggnè, ’na frittata roggnosa,
cascio e fformaggio; e tterminò la guerra
s’un piattón di confetti de la sposa.
6 novembre 1835
venerdì, aprile 18, 2014
Trilussa
Er grillo zoppo
Ormai me reggo su ‘na cianca sola.
- diceva un Grillo – Quella che me manca
m’arimase attaccata a la cappiola.
Quanno m’accorsi d’esse priggioniero
col laccio ar piede, in mano a un regazzino,
nun c’ebbi che un pensiero:
de rivolà in giardino.
Er dolore fu granne… ma la stilla
de sangue che sortì da la ferita
brillò ner sole come una favilla.
E forse un giorno Iddio benedirà
ogni goccia de sangue ch’è servita
pe’ scrive la parola Libbertà!-
Insulti romaneschi
- C'hai du' recchie tarmente grosse che se ce capivi de digitale vedevamo Tele+:
- Hai due parabole al posto delle orecchie
Insulti romaneschi
- Sei così stronzo che se acciacchi 'na merda fai scopa:
- Non ti stimo affatto, e ti ritengo uguale a una deiezione
Insulti romaneschi
- C'hai er fisico de 'n lanciatore de coriandoli:
- Vista l'esiguità della tua massa muscolare, sarebbe opportuno che tu ti dedicassi a qualche attività fisica di un certo livello
Misteri e segreti di Roma
S. Agata Dei Goti
Porco diavolo
Già sorta in un luogo poco raccomandabile, ai margini della Suburra, la chiesa di S. Agata dei Goti subì un oltraggio quando fu consacrata all'eresia ariana. Fu S. Gregorio Magno, debellata l'eresia, a riconsacrarla, nell'anno 593. Ma evidentemente non era facile scacciarne il diavolo, che vi si era insediato. Quanto il Santo benedisse la chiesa, si vide correre disperato per le navate un maiale urlante, che era evidentemente un demonio in forma porcina e che fuggì di fronte al segno di Croce di S. Gregorio. Ma per tre lunghe notti gli abitanti delle case vicine, ben serrati dietro l'uscio, udirono provenire dalla chiesa rumori spaventevoli. Al terzo giorno, finalmente, una nube che spandeva meravigliosi profumi venne a posarsi su'altare; e la chiesa fu pronta per cominciare la sua nuova vita.
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