La sua maledetta ostinazione
Così racconta la fine di Bruno un testimone oculare, un confortatore della confraternità di San Giovanni Decollato.
" 17 febbraio 1600. A hore due di notte fu intimato alla Compagnia che la mattina si dovea far giustizia d'un Ponte, et però alle 6 hor di notte, radunati li confortatori e cappellano di Sant'Orsola et andati alle carceri di Torre di Nona, entrati nella nostra Cappella e fatte le solite orattioni, ci fu consegniato il sottoscritto a morte condannato videlicet Giordano del quondam Giovanni Bruno, frate apostata da Nola di Regno, eretico impenitente; il quale esortato da nostri confratelli con ogni carità e fatti chiamare due padri di San Domenico con due del Gesù e uno di San Girolamo, i quali con ogni effetto et molta dottrina mostrandogli l'error suo, finalmente stette sempre nella sua maledetta ostinazione, aggirandosi il cervello e l'intelletto con mille errori et vanità, et ansi perseverò nella sua ostinazione che da' ministra di Giustizia fu condotto in Campo di Fiore e quivi spogliato nudo e legato a un palo fu bruciato vivo, accompagniato sempre dalla nostra Compagnia, cantando le letanìe, e li confortatori sino al ultimo punto confortandolo allassar la sua ostinatione con la quale finalmente finì la sua misera e infelice vita".
continua...
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