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martedì, settembre 22, 2015

Misteri e segreti di Roma - Via Giulia - undicesima parte



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                                                                        Casa dei Fiorentini 

Morte dei Borromini
 
Medici, amici, religiosi che lo visitarono raccomandarono concordemente di non lasciarlo mai solo, di non permettergli nessuna occupazione, di farlo dormire il più possibile. 
Ordini in questo senso furono dati ai servitori, che li eseguirono diligentemente; così che il malato, "vedendosi... ubbidito, perché tutto ciò che chiedeva gli si negava, e credendo che anzi che per suo bene fosse per istrapazzo, dava spesso spesso in ismanie maggiori, e l'ipocondria si cangiò in progresso di tempo in oppressione  di petto, in effetti asmatici, ed in una specie ininterrotta di frenesia ". Infine, in un torrido pomeriggio, disperato e furibondo, l'infermo "corse a prender una spada, che per sua sventura, con poca avvertenza di chi lo serviva, stava ivi sopra d'un desco, e rivolto al pavimento il pomo senz'altro dire, o riflettere, si lasciò barbaramente cader sopra la punta, e miseramente si trapassò da banda a banda allo 'nsu verso la schiena". 
 Come mai la salma di un suicida è sepolta in chiesa? Il Borromini non morì subito: agonizzò per circa due giorni e fece in tempo a confessarsi e a comunicarsi. Perciò la sua sepoltura è del tutto legittima.

                                                                                                     F I N E

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