Gli orrori del Sammalo
Eppure le prigioni più temute e detestate erano altre ancora: gli sfiatatoi che si aprono sulla rampa elicoidale romana e che adesso, risalendola.
Anche in questi tetri pozzetti il prigioniero veniva calato dall'alto quasi sempre senza speranza di rivedere mai più la luce; verticale, veniva a trovarsi in un cunicolo strettissimo, dove c'era sì o no la possibilità di sdraiarsi.
Il solo nome della più temuta e odiata di queste prigioni, il Sammalo (o San malo o San Marocco), ricordata dal Cellini nella sua Vita, serviva da minaccia ai detenuti, che pure non godevano di trattamenti squisiti nemmeno nelle altre celle.
continua...
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