Molte ossa
Racconta Flaminio Vacca nelle sue memorie che un suo amico lo mandò un giorno a chiamare per metterlo a parte di una macabra scoperta; scavando fra le rovine romane, nel corso dei lavori per conto di Bernardo Acciajoli propretario del sito, aveva trovato alcune volte sfondate e poi richiuse con un muro malfatto, e avendo fatto rompere il muro si era trovato in due volte piene di ossa umane.
Scrive il Vacca:
<<... vi era da cinque palmi di vano della sommità della volta al piano dell'ossa, e dove mettavamo il piede affondavamo fino al ginocchio, e come si toccavano perdevano la forma e si convertivano in cenere (...) restammo stupefatti dalla quantità de' morti: alcuni dicevano che fosse qualche crudeltà di Nerone, per essere ivi appresso alcuni edifici di esso Nerone, e che fossero Martiri: altri dissero qualche gran peste: io andai congetturando che per non essere sfondante di sopra dette volte, fossero stati messi per la bocca,
continua...
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