Andare a San Nicola
Il pellegrino era un tempo coma la chiocciola, lento sui suoi passi, portando la sua casa con sè: il "petaso" (cappotto a larghe tese), come il tetto sul capo; il "bordone" (bastone), come la pietra angolare di sostegno; il "sanrocchino" (mantello con cappuccio), come le pareti avvolgenti dell stanza; la "scarsella" (bisaccia), come le provviste domestiche. Oggi l'abbigliamento è cambiato: l'abito non fa più il pellegrino, ma sotto gli ordinari "camicia e pantaloni" della ftica quotidiana, l'antico impulso: andare dove comanda il cuore, capace di strappare l'uomo e la donna al paese e al villaggio, alla propria casa, ai parenti ai figli. Un richiamo scoccato un giorno all'improvviso e al quale, ubbidendo la prima volta, non ci si può sottrarre, di generazione in generazione.
E' stato così per Bari e San Nicola; un giorno la notizia si diffuse di bocca in bocca, di strada in strada, di paese in paese: un grande e vecchio Santo, di color moresco, con gli abiti d'oro e di porpora degni di un imperatore, è arrivato dall'Oriente, come Re Mago, solcando il mare anzichè il deserto. La sua setlla risplende in Occidente ed è stato annunziato a tutti gli uomini di buona volontà.
Il corpo del Santo è stato portato via dalla metropoli di Mira, ad opera dei baresi che lo hanno trasportato per mare a Bari, dove sono avvenuti innumerevoli e straodinari miracoli, per abitare nella Basilica immensa.
Inizia il pellegrinaggio per raggiungere Bari e San Nicola. Partivano ( e prtono) per un pellegringgio non lungo e al ritorno - promettevano a quelli lasciati in paese, di portare un poco di quel santo con sè, da distribuire come ricordo (ampolline, quadri, immagini, candele, rosari, nocelline, incenso, un ramo d'olivo, una medaglia). Partivano (e partono) tutti nsieme, l'unione fa l forza, il gruppo rpotegge.
Nel gruppo c'è il sapore della cucina di casa: chi provvede con un fiasco di vino, chi dispensa le buone pagnotte del paese; chi porta formaggio, olive, uova, slame, ciascuno con il profumo della sua dispensa.
Il pellegrinaggio non è solo fatica, ma anche festa, se possibile con gli ltri, altrimenti con i propri compaesani.
Soddisfatte le praTICHE DELLA PETà RELIGIOSA, CONSEGNATE LE DOMANDE DI GRAZIA, FATTE LE DOVUTE ORAZIONI, ASCOLTATA LA MESSA DOPO la confessione, partecipato alla processione cntndo antiche litanie apprese di nonna in nonna, un angolo della città e del santuario si trasforma in u n angolo del paese, per mangiare e cantare insieme.
Il giorno per il pellegrinaggio, la notte per la festa, per l'incontro con gli altri pellegrini dell'anno, per contare i vivi e i morti, per darsi appuntamento pieno di speranza al prossimo anno. Viva San Nicola.
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