Fantasmi a Roma 5^ parte
Può darsi che ogni romano abbia un suo fantasma segreto del quale non parla e nessuno vuol vuotare il sacco. Paolo Monelli che abita un bell'attico in via XX Settemre e sostiene di essere visitato periodicamente da un vecchietto il quale gli tira le coperte mentre dorme, gli sposta i bicchieri del suo amato martini o glielo annacqua; spaventa le signore che lo vannoa trovare; pare sia un fantasma asocile e dispettoso che si secca quando Monelli ha visite. Che sia un vecchietto, Monelli lo deduce da certi suoi atteggiamenti, dal tono delle risate, tipiche della vecchiaia dispettosa, e dal fatto che nell'appartamento abitava appunto un vecchio signore soo che in seguito morì. Ne l libro di Giorgio Viglo, Le notti romane, c'è un racconto molto suggestivo, "La bella mano", dove si parla di una donna vissuta nel '66; certa Costanza da Cupis, famosa per la perfezione delle sue mani e tanto fiera di questa bellezza che se ne fare un calco.Il calco di queste slpledide mani venne esposto dal formatore attirando l'attenzione della gente, che veniva da lontano per ammirarle; tra questa gente c'era anche un canonico che osservò la mano sinistra dicendo:"questa bella mano, se è di persona viva, corre pericolo di essere tagliata". Da quell'istante Costanza si sentì perseguita dall'anatema. Un giorno, mentre ricamava, si punse profondamente con l'ago, la puntuta si infettò, fu necessario amputare e Costanza in breve ne morì. Nelle notti di plenilunio pare che si vede il riflesso della mano bianca apparire a una finestra del palazzo.
continua...
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