Elogio dello Stahl
Ci si può augurare che gli storici della medicina, tanfo inclini a trovare negli artifici del passato qualcosa di ragionevole, non si montino troppo la testa, è la parola, con le seguenti teorie: " Il trattamento dei malati di mente... fu realmente basto sulla tortura in molteplici modi applicata. Tuttavia se osserviamo i mezzi usati,... si deve riconoscere in essi un'azione sciocchizzante che è quella che oggi si ottiene con altri mezzi: battiture, percosse, strettoie, digiuni, immersioni sott'acqua fino a giungere al quasi annegamento, producevano certamente collassi che forse avranno anche potuto agire in modo positivo".
I modellini mostrano una macchina rotante basata su un canotto che girava vorticosamente in una vasca d'acqua: nel canotto, il matto "terapia negli eccessi furiosi); un mulinello a tamburo rotante (" grosso recipiente in legno, cilindrico, vuoto all'interno e capace di contenere una persona che vi si poteva introdurre da apposito sportello").
Che ci resta, se non guardare negli occhi questo vicino busto di Vincenzo Chiarugi? o meglio, se non levare uno sguardo d'intesa al bel ritratto qui accanto di Georg Ernst Stahl? Troppo facilmente deriso come inventore del flogisto; nobile formulatore della teoria dell'animismo, ancor tutta da riscoprire. Per lui ogni dottrina, ogni esperimento, ogni indagine, ogni terapia, era inutile, anzi dannosa...
continua...
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