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venerdì, giugno 06, 2014

Trilussa




Trilussa, Carlo Alberto Salustri - Busto
 Poesia

 Libbro muto

Ner mobiletto antico, che comprai
Tant’anni fa da un antiquario in Ghetto,
c’era, sott’a la tavola, un cassetto
Che tira tira nun se apriva mai:
finchè scoprii er segreto e fu una sera
che nun volenno spinsi una cerniera.

Subbito, da la parte de l’intacco,
la tavoletta fece un mezzo giro
e er cassetto s’aprì con un sospiro
ch’odorava de pepe e de tabacco.
Guardai ner fonno e viddi in un incastro
Un libbro intorcinato con un nastro.

Un libbro rosso rilegato in pelle
Dove spiccava, tra li freggi d’oro,
un’arma gentilizia con un toro
e un mago che giocava co’ tre stelle:
e, sott’all’arma, er titolo in cornice:
“La Regola per vivere felice”.

- Dati li tempi, - dissi – è una fortuna! -
Ma in tutt’er libbro nun trovai nemmanco
una parola scritta. Tutto bianco.
Riguardai le facciate, una per una:
zero via zero. E chi sarà er sapiente
che fece un libbro senza scrive gnente ?

L’avrà lasciato in bianco co’ l’idea
De minchionà la gente che lo sfoja,
o avrà capito che la vera gioja
finisce ner momento che se crea?
Era un matto o un filosofo? Chissà
come sognava la felicità?

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