Il castigo dell'imperatore avaro
Secondo vari testi, Virgilio diede a Roma, per proteggerla dalle sedizioni, non statue religiose ma un prodigioso specchio nel quale si poteva vedere ciò che avveniva a grandissime distanze.
Un re straniero, intollerante di quella sorveglianza continua, accettò la proposta di tre cavalieri che si offrivano di abbattere lo specchio.
I tre si recarono aRoma, seppellirono oro in vari luoghi e si reclamizzarono come " trovatori di tesori"; e quando l'imperatore, a cui i tesori piacevano molto, li mise alla prova, non faticarono a fare una bellissima figura. I tre dissero allora che v'era un enorme tesoro sotto il pilastro dello specchio: incaricati di portarlo alla luce , disfecero il pilastro, lo sostituirono con puntelli di legno, e nottetempo incendiarono i puntelli e si diedero alla fuga.
Il magico specchio andò in briciole; i romani, indignati per la cupidigia dell'imperatore, lo condannarono a inghiottire oro fuso.
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