Ponte Fabricio o dei Quattro Capi
Ponte Fabricio o dei quattro Capi
Quattro Capi sul Ponte Fabricio
Il Ponte Fabricio, costruito nel 62 a. C. dal console L. Fabricio, è quindi il più antico dei ponti romani, giunto a noi miracolosamente intatto. E' chiamato da tempo immemorabile " Ponte dei Quattro Capi ", forse per le due erme quadrifornti che lo ornano (ma in questo caso i "capi" sarebbero otto e non quattro!), più probabilmete perché, considerandolo un ponte unico con il Cestio, che lo prolunga al di là dell'Isola Tiberina,sarebbe a quattro testate e non a due come ogni ponte che si rispetti: due testate sull'isola e due sulle opposte sponde del Tevere; quattro " capi" in tutto. Le erme sarebbe state poste in seguito.
Su di esse è nata una strana leggenda:
Sisto V, che fu papa per cinque anni (1585-1590), secondo la leggenda fece costruire cinque strade, cinque ponti, cinque fontane e lasciò alla sua morte cinque milioni. Sempre secondo la leggenda, fra i ponti da lui costruiti ci fu anche il Ponte Fabricio (che in realtà fece solo restaurare), per i quali affidò il lavoro a quattro bravissimi architetti. Questi architetti non andavano d'accordo, anzi litigavano continuamente, trascedendo a via di fatto e dando a scandalo a tutta Roma.
Terminato il lavoro, papa Sisto si congratulò con gli architetti per l'ottimo lavoro risultato, ma, siccome si erano comportati così male li condannò alla decapitazione, che avvenne sul posto stesso.
Sisto V, che fu papa per cinque anni (1585-1590), secondo la leggenda fece costruire cinque strade, cinque ponti, cinque fontane e lasciò alla sua morte cinque milioni. Sempre secondo la leggenda, fra i ponti da lui costruiti ci fu anche il Ponte Fabricio (che in realtà fece solo restaurare), per i quali affidò il lavoro a quattro bravissimi architetti. Questi architetti non andavano d'accordo, anzi litigavano continuamente, trascedendo a via di fatto e dando a scandalo a tutta Roma.
Terminato il lavoro, papa Sisto si congratulò con gli architetti per l'ottimo lavoro risultato, ma, siccome si erano comportati così male li condannò alla decapitazione, che avvenne sul posto stesso.
D'altra parte, però, questo gli piaceva tanto che vi fece erigere un monumento (per l'appunto un'erma quadrifonte) in memoria dei costruttori.
Sosta di Matilde
La torre che resta accanto al ponte, sull'isola Tiberina, è probabilmente l'avanzo castello in cui alloggiò, nel 1087, Matilde di Canossa, venuta a Roma con i suoi soldati per cacciarne l'antipapa Giuberto.
Sosta di Matilde
La torre che resta accanto al ponte, sull'isola Tiberina, è probabilmente l'avanzo castello in cui alloggiò, nel 1087, Matilde di Canossa, venuta a Roma con i suoi soldati per cacciarne l'antipapa Giuberto.
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