Il Valentino in prigione
Nella stessa sala delle Sibille dov'era stato assassinato il duca di Bisceglie fu chiuso circa tre anni dopo, e vi rimase dalla fine del 1503 fin verso la fine del 1504, Cesare Borgia, guarito del male che aveva portato alla tomba pochi mesi prima suo padre; ma in quei pochi mesi, per una serie di sfortune e di errori, così scaduto dalla potenza di un tempo da essere ora prigioniero del papa regnante, Giulio II, al secolo Giuliano della Rovere.
Accudito da tre servitori, onorevolmente tratto, il Valentino cercava di lasciarsi abbattere, ordinava buoni cibi e giocava allegramente con i guardiani, meravigliando i visitatori con la sua gaiezza. E a un tale che incautamente gli espresse il proprio stupore, spiegò: << Sto così per memoria di tanti altri che ho fatto stare di assai peggior voglia >>.
Uno dei tanti era per l'appunto il suo interlocutore, al quale, ai bei tempi, il Valentino aveva rapito la fidanzata.
continua...
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