L'archipoeta Baraballo
Nella stanza della Segnatura, una tarsia di Giovanni da Verona ci mostra assiso sopra l'elefante Annone e pomposamente paludato il poeta Baraballo: uno dei tanti improvvisatori, metà buffoni metà poeti, che rallegravano la corte di Leone X.Il Baraballo, anzi, faceva parte addirittura delle << famiglia >> del papa.
Nella sua vanità, volle essere incoronato poeta in Campidoglio; e volle recarvisi a dorso di elefante, con un corteo da antico trionfatore. La cerimonia fu però improvvisamente da una sgroppata del pachiderma, che nel valicare il Tevere si scrollò di dosso il poeta e lo fece precipitare in acqua.
A proposito del Baraballo sull'elefante, cantava Pasquino:
El nostro archipoeta Baraballe
posto sull'archibestia, di lontano
pare, e da presso è un sì bel capitano
che di risa scoppiar fa le farfalle.
Ponli quattro saette sulle spalle,
parrà Alessandro; ponli un fiasco in mano,
dirai sia Bacco in principe indiano;
cavali un occhio, e fia proprio Annibale.
continua...
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