Il papa mago
La fama di cui si diceva fu dovuta in parte, come in altri casi del genere, al grande sapere di Silvestro (al secolo Gerberto) e ala fatto che si occupò, oltre che di musica e di logica, anche di matematica, astronomia, di arti meccaniche, tanto che gli attribuì fra l'altro la costruzione di un organo i cui mantici erano azionati da acqua bollente; in parte all sua carriera brillante, che aveva cominciata come umile monaco e che molti, non trovando altra spiegazione a un così grande successo, dissero dovuta all'aiuto del diavolo; infine, e pare in misura non indifferente, all'odio, da lui cordialmente ricambiato, dei numerosi nemici.
Nel secolo XII la storia delle sue arti stregonesche << volava >>, per usare le parole d'uno degli scrittori contemporanei che la registrarono, << sulla bocca di tutti >>.
Si diceva che Gerberto avesse imparato dai Saraceni a intendere il linguaggio degli uccelli, a interpretarne il volo, a suscitare fantasmi dell'inferno. Si raccontava che avesse tenuto in casa un saraceno, proprietario di un libro magia dal quale a nessuno costo voleva separarsi: Gerberto gliel'aveva rubato ed era fuggito. Inseguito dall'altro che leggeva il suo cammino nelle stelle, con lo stesso sistema aveva conosciuto il pericolo e si era appeso per le mani sotto un ponte: così, non toccando né la terra né l'acqua, si era reso irreperibile, costringendo l'inseguitore a tornarsene a casa scornato
continua....
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