Basilica di S. Stefano in Rotondo
Via di S. Stefano in Rotondo
Un campionario di sadismo
Benché in pessime condizioni, il Martirologio affrescato sulle pareti della chiesa di S. Stefano Rotondo dal Pomarancio e dal Tempesta nei primissimi del '600 fa ancora oggi una vivissima impressione, ed è testimonianza degli spiriti della controriforma, che esaltava al massimo il martirio dei Santi.
In trentaquattro grandi riquadri (quasi tutti comprendenti vari episodi), i pittori hanno rievocato molto veristicamente le crudeli torture alle quali i martiri cristiani furono sottoposti. La scena più impressionante rappresenta dei Santi schiacciati sotto pesantissime pietre, con gli intestini e gli occhi che escono macabramente dal corpo. Ma anche le altre non scherzano: vediamo Santi divorati pezzo per pezzo, con metodo, dai leoni, affogati con una pietra al collo, bruciati vivi, accecati, storpiati, lapidati, privati dei denti e - se donne - delle mammelle, e via dicendo.
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