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mercoledì, novembre 28, 2007


CORSICA
1972
Le vacanze indimenticabili

Stemma
Napoleone Bonaparte




Le vacanze sono di vario tipo, questa rientra nella sfera di quelle che hanno un significato più profondo. Vissuta in un'isola magica per le bellezze, per la natura selvaggia dei suoi luoghi e per il mare limpido e alquanto freddo ed infine l'armoniosità della lingua francese . La Francia è da me considerata la seconda Patria ed innumerevoli sono i viaggi che ho effettuato in molti luoghi di essa oltre i tradizionali Parigi, Costa Azzurra, Saint Tropez.
Rendez-vous a Bologna. Quindi via per Livorno per imbarcarsi alle ore 23 per la Corsica. L' isola è stata percorsa da nord a sud per apprezzare ogni angolo di essa. La vacanza è stata all'insegna della spensieratezza e del cogliere ogni momento e opportunità che si presentava nel girovagare per l'isola.
Nei vari spostamenti, vi erano le soste in ristoranti, in uno di essi, grazioso, le garçon o monsieur (non cameriere) ci consigliava su cosa gradire della loro cucina. Tra l'altro ci consigliò " le coeur du palmi", la particolarità era nella maniera armoniosa del parlare e del proporre, tanto da lasciare il segno.




La città di Ajaccio dette i natali a Napoleone Bonaparte, (l'anno di nascita coincise con l'occupazione francese) ancora oggi simbolo della Corsica, ma per i corsi è un passato dimenticato, mai amato per aver abbandonato l'isola per andare a cercare conquiste nel mondo.
Con la Francia il rapporto non è idilliaco. I corsi da tempo spingono per staccarsi o quanto meno avere piena autonomia, non ultimo l'indipendenza. In questa perenne diatriba alcuni successi sono stati ottenuti. Vi è stato un periodo in cui gli oltranzisti corsi commisero attentati contro apparati governativi per tentare una soluzione di forza.
Dirimpettaia della Sardegna, divisa dalle Bocche di Bonifacio, a cui attinge molto per le sue necessità, oltre ad avere in comune il dialetto quasi simile. Mentre la lingua è un misto di corso-genovese.
La Corsica è battuta da potenti venti in particolare nelle zone delle Bocche di Bonifacio.




Ponte genovese


Spiaggia di Nonza









Spiaggia di Calvi



Isole Lavezzi







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Bastia.

La città di confine con l'Italia. Da visitare:
• CATTEDRALE DI SAINTE-MARIE • CHIESA DI SAINT-JEAN-BAPTISTE• CHIESA DI SAINTE-CROIXDE L'ASSOMPTION • LA CITTADELLA







Vedute della città





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Ajaccio. Le origini della città risalgono ad oltre un millennio fa; ha avuto diverse occupazioni dai greci, dai romani, dai vandali, dai longobardi. In seguito occupata dai pisani poi passò ai genovesi, i quali nel 1492 costruirono la cittadella fortificata con l'arrivo di famiglie dalla Lunigiana e nel 1510 arrivarono i Bonaparte (vi nacque nel 1769) . Successivamente le occupazioni sono proseguite con i francesi, anglo-corsi, poi dagli italiani ed infine nel 1943 divenne definitivamente francese.
Da visitare:
• LA CAPPELLA IMPERIALE. Tomba della famiglia imperiale di Napoleone.
• LA CATTEDRALE. Vi fu battezzato Napoleone.
Il Museo Fesh - Il Museo A Bandera - Il Museo del Capitellu - La Casa di Bonaparte.

Per immaginare l'intensità del vento, durante una cena di sera all'aperto, presso l'albergo in cui si alloggiava, in un attimo fummo travolti da una ondata di vento accompagnata da pioggia, in cui tutto volò per aria con fuga generale, sconcerto ed addio alla gradevole cena.




Veduta della città



Casa natìa di Napoleone Bonaparte




















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Bonifacio


Bonifacio è una città esposta al vento di una inaudita violenza, in queste condizioni diventa molto difficile passeggiare, ciò non toglie che essere avvolti dal vento procura un certo piacere unito al fascino del luogo.
Dall'alto della città, formidabile è la vista che spazia nell'immenso mare con le onde che si susseguono con la loro cresta schiumosa per raggiungere le scogliere.
Completano la visione con la Sardegna e le isole di Cavallo e di Lavezzi.
Per chi ha la fortuna di di giungere a bordo di una barca, Bonifacio si presenta in tutto il suo splendore.







Vicoli




Le scogliere di Bonifacio


Porto turistico






Veduta della città



Le falesie di Bonifacio











Cosa aggiungere; il ricordo di aver trascorso una vacanza da non
dimenticare anche per la persona che mi affiancava. Grazie.


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lunedì, novembre 12, 2007



Bulgaria
1968





Viaggio effettuato con l'amico di molte avventure. Paese in cui non abbiamo trovato molto interesse, tranne le solite divagazioni. Infatti le località visitate sono state la capitale Sofia e Varna sul Mar Nero.
Da visitare vi sono diversi monasteri.
La Bulgaria ha diversi siti dichiarati dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità": la chiesa di Bojana;- il cavaliere di Madara;-le chiese scolpite nella roccia di Ivanonvo;- la tomba tracia Kazanlak;- l'antica città di Nesebar;- il parco nazionale di Pirin; - il monastero di Rila;- la riserva naturale di Srebarna; -







Monastero di Rila



















Monastero Preobrazhenski

Monastero Rozhen







Nesebar - città antica


Pirin - parco nazionale






SOFIA

Fondata nel VII a. c. è la più antica capitale d'Europa dopo Atene e Roma.
Da visitare la chiesa di San Giorgio, la chiesa di Santa Sofia, la Cattedrale di Nevski.
La permanenza nella capitale è durata pochi giorni. Poi trasferimento verso Varna sul Mar Nero (il più importante porto della Bulgaria). A proposito di Mar Nero dovete sapere che è nero di nome e di fatto. Infatti, ci siamo calati in mare e quasi subito usciti per l' impressione che fa il non vedere il fondo. Brrr. paura.
Via verso la Russia, con l'intenzione di trascorrere alcuni giorni a Mosca. Giunti alla frontiera; per tutte le pratiche burocratiche da espletare ci sarebbe voluto qualche giorno, quindi abbiamo deciso di rinunciare. In tutti i Paesi a regime comunista in quei tempi, oltre il visto d'ingresso si dovevano compiere diverse formalità per oltrepassare la frontiera.









Vista dal Montevitosha

Palazzo Presidenziale











Chiesa di Santa Sofia Veduta di Sofia


****** Varna *****





Veduta Mar Nero ....... ............... ............. Nero


Nella sfera delle conoscenze dei luoghi rientra tutto quello che si riesce di vedere.