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lunedì, novembre 25, 2013

Misteri e segreti di Roma

 

Vico Jugario
La Rupe Tarpea
Girando intorno al Campidoglio si percorre Vico Jugario, ingombro di massi squadrati e reperti vari: sopra, incombono le rocce identificate con la Rupe Tarpea, della quale nei primi temti della Repubblica venivano gettti i traditori della patria.
Triste fine di un'ingorda
Secondo una leggenda notissima la Rupe Tarpea deve il nome alla figlia di Spurio Tarpeo, custode della rocca capitolina, la quale offerse ai sabini assedianti Roma di aprire loro la rocca in cambio di ciò che portavano al braccio sinistro. Intendeva gli anelli e i bracciali d'oro; ma i sabini, una volta entrati, le scaricarono addosso gli scudi che portavano pure al braccio sinistro, uccidendo la traditrice.
Una leggenda meno nota afferma che Tarpea, coperta di qull'oro che tanto veva desiderato, è ancora nella rupe, prigioniera per l'eternità.

venerdì, novembre 08, 2013

Misteri e segreti Roma

 
Piazza Campitelli 


Avventure di una fontana
La fontana di Giacomo Della Porta, posta sul lato della piazza verso via Montanara, stette al centro della piazza dal 1589 fin quando divenne papa Innocenzo XI: egli nel 1679 la fece collocare in disparte per evitare che attorno ad essa si fermassero, com'era solito avvenire, le dame romane che si recavano a messa nella chiesa di Santa Maria in Campitell: le belle signore pare si comportassero con troppa disolvoltura animando sconvenientemente le giornate di festa.

Misteri e segreti di Roma


 

Via della Caffarella
Si diceva
Apoca distanza da questa via, sulla sinistra per chi viene dall'Appia Antica, un monumento detto Tempio del dio Redicolo (cioè del dio del ritorno, che prioprio in questo punto avrebbe persuaso Annibale a non assalire Roma e a tornare sui suoi passi) è invece un monumento sepolcrale.
Si crede che sia stato eretto ad Annia Regilla dal marito, Erode Attico, enormemente ricco grazie a un nonnoche, si diceva, aveva trovato un tesoro in suo podere in Grecia. Di Erode, invece, si diceva che fosse stato lui a uccidere la moglie (fu processato per questo, ma assolto); era molto munifico, e si diceva che con la generosità cercasse di far dimenticare le sue colpe.