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giovedì, aprile 06, 2017

Misteri e segreti di Roma - Segreti di Montecitorio - quattordicesima parte



C'è un mucchio di ascensori a Montecitorio, e pare che l'ultima installazione di questi impianti, un paio di anni fa, sia costata due miliardi e mezzo. 
Se ne prende uno e si sale al primo piano dove si trovano gli uffici del Presidente e dei due vicepresidenti dell'Assemblea, contornati da quelli dei loro segretari come in un sistema di stelle fisse e satelliti. Di seguito le sale per il segretario e la segreteria generale, gli uffici dei questori, la ragioneria, la tesoreria e le aule per alcune commissioni permanerti, che in complesso sono 14, tutte uguali,  tutte occupate quasi per intero da un tavolo sperticato a ferro di cavallo.
Sul fronte verso piazza Montecitorio si allungano invece i locali di rappresentanza, primo fra tutti il Salone della Lupa, che a occhio e croce misura cento metri per cinquanta. Ma ci sono anche la sala del Cavaliere, quella Gialla e altre appena più modeste nelle dimensioni; e a collegarle con gli uffici e le aule retrostanti serve serve la cosiddetta Galleria dei Busti, che gira intorno al cortile, dov'è possibile ammirare le fattezze marmoree dei più illustri parlamentari defunti da Crispi a Gramsci,  da Gioberti a De Gasperi. 

                                                                                                  continua...

sabato, aprile 01, 2017

Misteri e segreti di Roma - Segreti di Montecitorio - tredicesima parte



In alto, appena sotto il lucernario, corre un madornale fregio allegorico uscito verso il 1910 dal pennello di Giulio Aristide Sartorio: dove la sfrenata retorica delle figurazioni delle figurazioni risulta appena temperata da una punta di lasciva e leziosa leggiadria. 
Invece alle spalle del banco della Presidenza, che guarda l'emiciclo e sta più in alto di quello dei ministri, figura un grande rilievo in bronzo che vorrebbe riassumere la storia guerriera dell'unità d'Italia attraverso la glorificazione della dinastia sabauda: è opera del torinese Davide Calandra, specialista al suo tempo in monumenti ai Savoia, e ricorda nel modellato secco di tipo militaresco, a parte naturalmente le proporzioni, certe targhe ai Caduti in tante parti della provincia italiana.
Le tribune corrono al livello del primo piano, circondando l'aula intorno intorno a quell'altezza. La più vasta, dirimpetto all'emiciclo, è quella un tempo riservata al re e oggi al Presidente della Repubblica. Poi vengono le tribune per il corpo diplomatico e le varie rappresentanze ufficiali, finché si arriva a quelle per il pubblico, capaci di un 100 di posti. Una tribunetta piccola piccola serviva una volta alle Collaresse, cioè alle mogli  dei Collari dell'Annunziata; adesso di solito resta vuota oppure ci vanno se vogliono, ma è raro, le consorti degli ambasciatori.

                                                                                                           continua...