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lunedì, gennaio 23, 2012

Alhazen e la luce
L'occhio persiano vuole la sua parte
Un trio di persiani si contende da secoli il primato dell'intellettuale islamico che ha più influenzato il mondo: Averroè, considerato il padre della medicina: Avicenna, alla cui traduzione di Aristotele in arabo, poi tradotta in latino, si deve se l'Europa nel XII secolo ereditò la filosofia greca; e il medico, filosofo, matematico, fisico ed astronomo arabo Alhazen. Nella concezione di Alhazen viene a compimento la lunga riflessione sulla luce che da Euclide ai neoplatonici e al Medioevo porta infine ad assumere la distinzione tra l'agente esterno e ciò che l'osservatore vede. Con Alhazen si afferma l'idea del lumen come forma della lux. Il collegamento fra lux e lumen: la luce non è più uno stato del mezzo necessario per la percezione dei colori, ma una qualità degli oggetti luminosi che è essa stessa percepita. Sorge dunque il problema di definire la natura della luce e del colore nel mezzo.


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