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sabato, febbraio 07, 2015

Misteri e segreti di Roma -Via della Università - quinta parte

Un corno d'unicorno

La sezione dedicata alla Rinascita si apre nel ricordo della casta dei pentolai che in India pose le basi della chirurgia plastica inventando la rinoplastica a beneficio degli adulteri, cui veniva amputato il naso.                                                                                                                                                           Casuale l'accostamento di una cintura di castità (bellissima) a coltelli per circoncisione ed écraseurs.
Spandocino regalato a Paracelso da un carnefice, con nome Azot sul pomo; pomi odoriferi (recipienti per spugne bagnate d'aceto: li annusavano tutti, in tempo di peste); beozar (calcoli epatici di lama del Perù: quando la gente ci credeva valevano più di mille diamanti); cofanetto con due mandragore; tazza in corno di unicorno:tre anelli per contenere veleno; piatto dipinto con vecchia che somministra un clistere:il malato dice "oimé ogni la canella" (ohimé! ungi la cannella).
In un angolo sta la cosa bella: un corno d'unicorno. E l0ggetto più araldico che si trovi in Natura: una stecca da bigliardo di avorio intorcigliato, lunga m. 1,80.
Si crede attualmente sia il dente del narvalo, cetaceo dotato di due canini enormi, attorcigliati: ma mi sembra più verosimile che questo oggetto sia nato per essere quello che dice, giustamente , il cartellino: corno di unicorno.
Un viaggiatore del '400, dovendo descrivere per la prima volta un rinoceronte, dopo essersi in mille dettagli, tagliò corto con la frase famosa: "del resto sarà facile immaginare come sia un rinoceronte per chiunque abbia visto un unicorno" (che se ci pensate bene, come modulo logico fa il paio con quell'altra: "chi fuma un sigaro senza togliergli l'anello di carta sarebbe capace di sparare a una volpe"): ma io avanzo seri dubbi sullo spirito d'osservazione di quel viaggiatore. E' vero invece che chi volesse descrivere un doppio dente di narvalo attorcigliato, bene farebbe anche oggi a dire: è come il corno dell'unicorno:


                                                                                                          continua...

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