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lunedì, ottobre 24, 2016

Misteri e segreti di Roma - Piazza San Giovanni in Laterano - decima parte

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I tre ecclesiastici ladri, e loro misera fine

Nel 1438 Capocciola  e Garofalo, beneficiari di San Giovanni in Laterano, rubarono molte pietre preziose tra cui zaffiri, balassi, diamanti, ametiste e perle --  come racconta Stefano Infessura -- togliendoli ai reliquiari in forma di teste di San Pietro e Paolo, conservati nel tabernacolo della chiesa. Insieme ai due venne arrestato anche Nicola di Valmontone, canonico di San Giovanni, indicato come ricettatore . 
Racconta l'Infessura: et lui iurava che non era vero et che non ne sapeva niente, et esso lo sapeva; da noi che fu saputa la verità et retrovate le pietre tutte foro riportate a Joanni a dì 22 agosto con tuta la processione di Roma e giron lo Senatore di Roma con tutti li Offitiali, con tutto lo popolo et lo Senatore la scomunica che fece Urbano V, lo quale pose lì quelle teste  et ornolle  con le ditte prete (pietre).
Dopo dodici giorni i tre ladri vennero in tre gabbie in Campo dei Fiori: su in alto et lì stétteronce dy quattro et dello ditto mese foro iustitiati in questo modo, videlicet Capocciola e Garofalo furo trascinati perfino alla piazza di Santo Joanni et missere Nicolao gìo a cavallo dello somaro, tutti immetriati, lo detto messer Nicola fo appeso nell'ormo (elmo) della piazza di San Joanni, et Capocciola et Garofalo li foro mozze le mani ritte et poi foro arsi nella detta piazza, et le ditte mani furo chiavellate accanto alla lopa del mantello...
Nella antica basilica di San Giovanni due affreschi, ora riprodotti in due disegni custoditi nell'Archivio Capitolare Lateranense  raccontavano la storia dell'arresto e del supplizio dei tre ladri,  

                                                                                             
                                                                                                              continua...

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