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giovedì, dicembre 01, 2016

Misteri e segreti di Roma - Dell'uso profano dei sacri monumenti in Roma - prima parte


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In una città che vanta 333 chiese (escluse le moderne, le periferiche e le borgatali), una cinquantina tra conventi, monasteri e abbazie, un pressoché infinito di cappelle, oratori, di collegi religiosi e di seminari e, per buona giunta, un Laterano e un Vaticano, è anche troppo ovvio che l'uso dei sacri monumenti debba qualche volta scivolare nel profano. Non è detto che quest'uso profano debba essere del tutto disdicevole; anzi qualche volta è simpatico e abbastanza nobile. Ma pur sempre profano, nel senso stretto, lo è.
Simpatico e dignitosissimo, naturalmente, è l'uso di tenere concerti nelle chiese; uso, del resto, che data dal buon tempo antico. In certe chiese, come a S. Ignazio, si va per sentire l'organo; in alcuni oratori, come ai Filippini, si tengono regolarmente concerti e conferenze, non di rado su argomenti completamente profani. 
Questo oratorio era proprio nato per offrire rappresentazioni, ma si trattava naturalmente di spettacoli rigorosamente sacri, come << La Sacra Rappresentazione di Anima e di Corpo >>; peggior sorte, comunque, era toccata ad un altro oratorio dei Filippini, in via del Governo Vecchio, architettato dal Borromini, e adibito a cinema non del tutto non del tutto parrocchiale (oggi << lo sconcio >> è cessato, col bel risultato che non si può vedere la sala borominiana, nemmeno pagando l'ingresso come venti o venticinque anni fa ). 

                                                                                                            continua...

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