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lunedì, settembre 29, 2014

Misteri e segreti di Roma

                
 Piazza della Repubblica                                                                                          
                                                                                     Piazza della Repubblica con  Via Nazionale


                                                                                   
                                                                       










                                                                    Terme di Diocleziano     

Piazza della Repubblica
Un bagno per tremila persone 

Le grandissime terme di Diocleziano, di cui sono ancor così vistosi gli avanzi, occupavano un rettangolo di 376 per 361;vi si potevano bagnare contemporaneamente, a quanto si calcola, da 3000 a 3600 persone. Secondo Eusebio, alla loro costruzione lavorarono 40.000 cristiani. Fra le rovine furono ritrovate mattoni recanti impresso un vago segno di croce.
L'area delle terme comprende ora un'immensa chiesa, due chiostri, un grande museo, una facoltà di studi, un grande albergo, una chiesa minore, una vastissima piazza, il planetario, una fontana, e parecchie altre cose.

 Le belle in quarantena

Nessun romano sano di mente e di corpo accetterà mai la nuova denomizione di "piazza della Repubblica" per quella che è e resterà sempre "piazza Esedra". Così l fontana delle Naiadi sarà sempre nota a tutti come "la fontana dell' Esedra. Famoso lo scandalo del 1901, quando furono scoperti al pubblico i celebre gruppi delle procacissime Naiadi, distese mollemente o aggrovigliate allegramene a mostri marini, in atteggiamenti simpaticamente impudichi. Si pretese, da parte dei "benpensanti", la rimozione dei gruppi; Roma fu divisa in due partiti, pro e contro le piacevolossime nudità, da taluni giudicate perturbratrici dell'animo dei minorenni. Dopo quaranta giorni di polemiche, la questione fu risolta da un deciso intervento del ministri Pubblica Istruzione (pro statue, naturalmente). Solo 13 anni dopo fu aggiunto, nel mezzo, quello che dovrebbe essere "L'uomo-vittorioso- Delle Forze-Brute-Della-Natura", ma che per i romani è soltanto "l'uomo col pesce in mano" e che ha ispirato al celebre cantastorie popolare, er sor Capanna, il più bello e il più salace fra i suoi sonetti.





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