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mercoledì, agosto 03, 2016

Misteri e segreti di Roma - Città del Vaticano - ventisettesima parte

 



L'archipoeta Baraballo
 
 
Nella stanza della Segnatura, una tarsia di Giovanni da Verona ci mostra assiso sopra l'elefante Annone e pomposamente paludato il poeta Baraballo: uno dei tanti improvvisatori, metà buffoni metà poeti, che rallegravano la corte di Leone X.Il Baraballo, anzi, faceva parte addirittura delle << famiglia >> del papa.
Nella sua vanità, volle essere incoronato poeta in Campidoglio; e volle recarvisi a dorso di elefante, con un corteo da antico trionfatore. La cerimonia fu però improvvisamente da una sgroppata del pachiderma, che nel valicare il Tevere si scrollò di dosso il poeta e lo fece precipitare in acqua.
A proposito del Baraballo sull'elefante, cantava Pasquino:
                            
                                     El nostro archipoeta Baraballe
                                     posto sull'archibestia, di lontano
                                     pare, e da presso è un sì bel capitano
                                     che di risa scoppiar fa le farfalle.
                                     Ponli quattro saette sulle spalle,
                                     parrà Alessandro; ponli un fiasco in mano,
                                     dirai sia Bacco in principe indiano; 
                                     cavali un occhio, e fia proprio Annibale.


                                                                                                  continua...

                  

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