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mercoledì, agosto 17, 2016

Misteri e segreti di Roma - Testaccio - seconda parte


                                                                             Piazza Testaccio


Le feste dei rioni
 
 
Pare che nell'alto Medio Evo (non si sa quando la cosa ebbe inizio, ma certi documenti dimostrano che fu prima del 1190), e fin versola fine del secoloXVI, monte Testaccio fosse sede di feste pittoresche.
Cominciavano con una processione grandiosa, cui assistevano in genere il papa, i suoi dignitari, tutti gli ambasciatori.
Seguiva, almeno in origine, l'uccisione (in presenza del papa) di un orso, simbolo del demonio; di alcuni stalloni, simbolo della superbia; d'un gallo, simbolo della lussuria. Poi, giostre di cavalli e tiro al saracino; poi le corse dei tori.
I tori erano tredici, e venivano lanciati uno ad uno dall'alto del Testaccio, in compagnia di due maiali fasciate in stoffe rosse e legati su due carrettelle.
I maiali, terrorizzati, strillavano; il toro, messo in frenesia dal rosso in movimento, cercava di infilzarli. Così i tre malcapitati animali arrivavano ai piedi della discesa, dove li aspettava la mano del destino: gli otto spadaccini di un rione (i rioni erano tredici, come i tori e furono portati a 14 solo nel XVI secolo), che provvedevano ad abbatterli.
Ogni rione consumava poi le carni degli animali di sua spettanza in rumorosi conviti.


                                                                                        F I N E

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